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Andrea Bocelli a scuola: spiega l'Opera ai ragazzi – Video

di Sabrina Chiellini

	Andrea Bocelli a scuola (foto Stick)
Andrea Bocelli a scuola (foto Stick)

Il musicista ha partecipato a un incontro nella scuola media di Lajatico: il racconto

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LAJATICO. La “Tosca” di Giacomo Puccini, storia di amore e di inganni, spiegata agli studenti da Andrea Bocelli, invitato a tenere una lezione nella scuola secondaria di Lajatico, praticamente a casa del tenore diventato uno degli artisti italiani più amati al mondo. Una lectio magistralis – «sarà più un colloquio con gli studenti» dirà alla fine Bocelli – con un maestro d’eccezione. Un’idea per avvicinare gli studenti al melodramma e alla lirica.

Un’occasione unica: l’opera infatti non rientra tra i generi musicali presi in considerazione dalle nuove generazioni e spesso è poco presente nell’educazione musicale all’interno delle scuole. Gli alunni di due classi (I C e III C) della scuola secondaria “Anna Pardini” sono stati fortunati. Grazie al loro insegnante di musica, il direttore d’orchestra, Carlo Bernini. Quest’ultimo, oltre che uno storico amico, è anche il direttore artistico del tenore di Lajatico. «L’anno prossimo festeggeremo una data importante – dice Bernini all’inizio dell’incontro – 40 anni di collaborazione insieme». Ma come nasce l’idea dell’invito? «Insegnare a Lajatico è come venire nella mia seconda casa – dice Bernini – e poi con Bocelli il prossimo anno festeggiamo 40 anni di collaborazione insieme. A scuola con i ragazzi stiamo facendo un percorso di cultura musicale, che va oltre il tradizionale suono del flauto. Studiamo i grandi musicisti. Tra qualche giorno andremo a teatro a vedere “Tosca”. Così ho pensato di chiedere a Andrea di venire a fare una lezione a questi ragazzi. Loro hanno dimostrato di meritarsi questo “premio” per l’interesse con cui si sono avvicinati alla musica».

Un incontro informale sì, ma di grande interesse, tanto che il tempo è volato via come un soffio, tra applausi e foto per catturare il momento con un’istantanea. «Avete idea di quanti anni di studio ci vogliono per mettere in piedi un’opera? L’opera lirica insieme al circo è una delle forme più alte di spettacolo. Allora ve lo dico io. ..». Comincia così Bocelli per invitare i ragazzi a riflettere sull’importanza dell’impegno, dello studio e della preparazione, ricordando che l’opera si canta senza microfono. Non si può improvvisare, anche se il mondo della musica attuale propone modelli che vanno dietro alle tendenze del momento. Il melodramma si svolge nella Roma del 1800 quando, conclusa l’avventura della Repubblica Romana, lo Stato Pontificio impone la sua restaurazione. E Bocelli ripercorre la trama con la base musicale del disco – dalla prima romanza dell’opera “Recondita armonia” a “E lucevan le stelle” – che ha inciso con l’orchestra del Maggio Musicale Fiorentino diretta da Zubin Mehta.

Prima di lasciare la scuola Bocelli rivolge un invito agli studenti: «Vi sembrerà strano, ragazzi, ma ho sempre riscontrato analogie tra l’opera e il calcio. Un grande calciatore ha bisogno di due cose: talento, con quello ci si nasce, e tanto lavoro. I calciatori bravi sono quelli che faticano di più. Per diventare bravi in qualunque cose bisogna impegnarsi e fare un percorso di studio che non sarà un sacrificio se lo fate con passione». Poi le foto anche con gli insegnanti e i bambini delle elementari, arrivati a salutare il loro famoso concittadino.

All’incontro hanno preso parte anche il sindaco Fabio Tedeschi, che per l’occasione ha indossato la fascia tricolore: «Sono qui a rappresentare la comunità e a ringraziare Bocelli per il suo impegno verso il nostro paese e anche per le nostre scuole a cominciare da quella a La Sterza» .

L’importanza dell’educazione musicale è stata evidenziata anche dalla dirigente scolastica (la scuola fa parte del comprensivo di Capannoli) Serena Balatresi che ha ringraziato Bocelli per avere accolto l’invito di fare una lezione dedicata all’opera.l

Sabrina Chiellini