Il Tirreno

La biologa nutrizionista

Come conservare (correttamente) gli alimenti ed evitare gli sprechi: risponde l’esperta. Il vademecum e i consigli

di Valentina Schirò

	(foto di repertorio)
(foto di repertorio)

Spesso, infatti, vengono gettati nei rifiuti alimenti ancora pronti per essere consumati

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Interpretare correttamente una etichetta alimentare non è sempre facile, anche quando si parla di indicazioni riguardanti la scadenza. Una errata comprensione può portare sia a gettare nei rifiuti del cibo ancora consumabile, così come a consumare erroneamente dei prodotti che possono essere causa di spiacevoli tossinfezioni alimentari.

La data di scadenza di un prodotto, purtroppo non sempre ben visibile, può essere seguita da frasi che incidono particolarmente sulla possibilità di consumo di un prodotto.
La dicitura “da consumarsi entro...” informa il consumatore che il prodotto deve essere consumato entro la data indicata perché ne viene garantita la salubrità. Solitamente questa frase si trova sulle confezioni di prodotti altamente deperibili come latte, yogurt, formaggi, perché facilmente soggetti a contaminazioni da parte di microorganismi. In questo caso la data di scadenza deve essere necessariamente rispettata.

Diversamente, la dicitura “da consumarsi preferibilmente entro...” da invece al consumatore un leggero margine di consumo rispetto alla data indicata. Generalmente si può avere una tolleranza di consumo di settimane o addirittura mesi, ma ciò dipende sempre dal tipo di alimento. In questo caso, il prodotto può subire delle alterazioni come quelle ad esempio della consistenza, ma che in ogni caso non incidono sulla pericolosità del loro consumo. In genere, questa frase si trova in prodotti come pasta, biscotti. In ogni caso è bene sempre attenzionare le modalità di conservazione ovvero di mantenere i prodotti in luoghi asciutti e lontani da fonti di calore oltre ad osservare eventuali alterazioni delle confezioni stesse e l’eventuale sviluppo di insetti, muffe e insetti.

Vi sono inoltre dei prodotti che non presentano una data di scadenza:
frutta e verdura fresca, sale, zucchero, aceto, riso, bevande alcoliche, gomme da masticare. Ovviamente il tutto è in ogni caso influenzato dalla modalità di conservazione.

Contro lo spreco

In Italia è stata approvata una legge il cui obiettivo è contrastare lo spreco alimentare: è la legge 166/2016 (LEGGE GADDA), entrata in vigore il 14 settembre 2016. Questa legge definisce il Termine Minimo di Conservazione e afferma che gli alimenti, anche oltre il TMC, possono essere donati a condizione che l’alimento sia correttamente conservato e l’imballaggio, a contatto con lo stesso, sia integro.

Vademecum per il consumo

Frutta e verdura, pur non avendo una data di scadenza, devono essere consumati entro pochi giorni dal loro acquisto.

Carne e pesce, se non congelati, devono essere consumati a breve termine, possibilmente non oltre 6 giorni dalla di confezionamento.

L’acqua in bottiglia ha una data di scadenza lunga. In ogni caso è bene però conservarla in un luogo, possibilmente al buio, a temperatura costante e non sottoposta a fonti di calore soprattutto se imbottigliata in bottiglie di plastica.

I prodotti in scatola, surgelati e secchi possono essere consumati ben oltre alla data di scadenza. Il latte e i suoi derivati è opportuno attenersi alla data di scadenza.

Crackers e biscotti, possono essere consumati anche ben oltre la data di scadenza. L’eventuale cambiamento di consistenza non influirà sulla sicurezza del prodotto.

Conserve di pomodoro possono essere consumate oltre i due mesi dalla data di scadenza.

E i prodotti congelati?

1. Congelare alimenti freschi e di qualità

Assicurati che gli alimenti siano freschi al momento del congelamento.

Non congelare prodotti già scaduti o in cattivo stato.

2. Utilizzare contenitori adatti

Usa sacchetti per alimenti da freezer o contenitori ermetici per evitare il contatto con l’aria e prevenire le bruciature da freddo.

Elimina più aria possibile dai sacchetti prima di chiuderli (usa la tecnica del sottovuoto se possibile).

3. Etichettare sempre gli alimenti

Scrivi la data di congelamento e il contenuto su ogni confezione.

Segui la regola FIFO (First In, First Out): consuma prima gli alimenti più vecchi.

4. Non sovraccaricare il surgelatore

Lascia spazio tra i prodotti per permettere una corretta circolazione dell’aria fredda.

Non mettere cibi caldi nel freezer: raffreddali prima in frigorifero per non aumentare la temperatura interna.

5. Rispettare i tempi di conservazione

Ogni alimento ha un tempo massimo di conservazione per mantenere sapore e proprietà:

Carne cruda: 3-9 mesi

Pesce: 3-6 mesi

Verdure sbollentate: 8-12 mesi

Pane e dolci: 2-3 mesi

Formaggi: 3-6 mesi (non tutti sono adatti al congelamento)

6. Non ricongelare alimenti scongelati

Una volta scongelato, un alimento non deve essere ricongelato a meno che non sia stato cotto.

7. Scongelare in modo sicuro

Preferisci lo scongelamento in frigorifero (più sicuro) piuttosto che a temperatura ambiente.

Se necessario, puoi usare il microonde con la funzione defrost o cuocere direttamente il cibo ancora congelato.

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