Maltempo in Toscana, centinaia di studenti e volontari con le pale nel fango per aiutare chi ha perso tutto a Sesto
La reazione spontanea della comunità per aiutare gli abitanti e i negozianti che hanno subito gravi danni
SESTO FIORENTINO. Il giorno dopo l’esondazione del Rimaggio piazza del Mercato, nel centro di Sesto Fiorentino, è ricoperta da una patina di fango. Animata più del solito come fosse il giorno di mercato, e sabato lo sarebbe stato se le acque del torrente non avessero rotto l’argine destro per riversarsi nei locali, nelle case, cantine e cambiare anche la quotidianità.
La solidarietà
Una quantità di persone con addosso giacconi schizzati di fango, stivali, ramazze, pale, guanti si danno da fare per spalare la sottile patina di acqua e detriti diventata un grande tappeto gettato sulle piazze del Mercato e della Chiesa. Dopo lo stupore provocato dalla grande ondata di acqua che venerdì mattina ha coperto strade e piazze del centro, spingendo via ogni ostacolo incontrato, dopo il lavoro delle idrovore, i sestesi si mettono al lavoro. Gruppi di persone nati spontaneamente sulla spinta di un grande senso di comunità, arrivano anche da altri quartieri, da Colonnata come dal Neto: ciascuno vuole contribuire a rimettere a posto, ad aiutare commercianti e residenti che svuotano i loro negozi e le loro abitazioni, fuori sul fango che copre la piazza. Il rumore di un “ragno” che con la lunga mano sposta cumuli di detriti accatastati, si confonde con quello degli elicotteri che anche sabato sorvolano le zone alluvionate.
La Pieve di fango
Rumori di ramazze, di pale che graffiano la melma, e di ragazzi e bambini che vanno all’Oratorio di San Luigi, accanto alla Pieve di San Martino per “rimettere a posto”. Con loro ci sono gli studenti del Liceo Agnoletti, i parrocchiani, la gente comune. «Sono qui da questa mattina – racconta Giulio Ferrini, addosso la felpa con la scritta “Liceo Agnoletti 1974” disegnata dal fango – è stata una decisione spontanea, immediata: ho sempre frequentato l’oratorio e mi sono sentito in dovere di dare una mano quando c’è bisogno e ora c’è bisogno». È arrivato con alcuni amici, altri si sono aggregati. «C’era tanto fango – racconta Giulio – impressionante». I bambini hanno compiti più semplici, raccolgono piccoli pezzi di legno, qualche rametto, gli adulti e i ragazzi spalano e accumulano il fango e i detriti nella carriola. «L’oratorio è molto frequento, ora lo stiamo ripulendo come abbiamo fatto con la chiesa – dice Marco Quercioli mentre sposta una carriola carica di scarti – ci sono stati danni anche al Chicco di Grano, i locali dove si trovano i pacchi alimentari da distribuire. La cripta, invece, è allagata e anche lì ci sono persone al lavoro. Sono tanti i ragazzi arrivati questa mattina per aiutaci. L’oratorio ha bisogno di loro e loro hanno risposto». Una parte del muro di recinzione è caduto, pezzi di mattoni sono andati a finire sulle auto in sosta. Ora si pensa a spalare poi a ricostruire. La Racchetta è al lavoro con i volontari. «I cittadini si sono mossi subito e ci hanno chiesto come poter aiutare chi ha bisogno – dice Gianni Panunzi de La Racchetta – molti sono i giovani, i ragazzi. Ora alcuni di loro si stanno occupando di ripulire le piazze e le strade».
Negozi devastati
In piazza della Chiesa e in via Savonarola non ci si arresta un momento. Tutto sembra un grande cantiere. Chi si ferma un attimo per riprendere fiato, guarda il cielo e spera che non torni la pioggia anche se ancora per oggi 15 marzo è stata emessa l’allerta rossa. Non si dice, ma ci si chiede cosa farà il Rimaggio da ora in poi. È rimasto ben poco alla Cartiera, poco lontano dalla Pieve, l’acqua non ha risparmiato il negozio. «È tutto da buttare», dice Claudia, e guardando le molte persone che l’aiutano aggiunge: «Posso dire che gli angeli esistono e sono qui».
Sottopassi tappati
I nastri rossi delimitano il sottopasso dove l’acqua è ancora alta e alcuni mezzi sono rimasti bloccati, un furgone rovesciato si è incastrato con il ponte della ferrovia. Le idrovore dovranno lavorare per ore per prosciugare quella piscina. I commercianti di altre zone di Sesto con i negozi chiusi dall’ordinanza del sindaco Falchi scattata per l’allerta rossa sono arrivati dai loro colleghi di piazza del Mercato e piazza Lavagnini per aiutarli nella rimozione degli scarti che l’onda del Rimaggio si è portato dietro e ripulire banconi e vetrine. «Si riparte subito, non si aspetta, lunedì si riapre» è la voce di qualcuno che in piazza del Mercato risponde a chi chiede quanto tempo ci vorrà ancora prima di ritornare alla normalità. Una normalità segnata per sempre da questa esperienza, unica nei ricordi dei sestesi, di un torrente creduto innocuo che ha distrutto la spalletta destra del ponte e si è divorato il territorio. Le tracce sono ancora lì: metri e metri di un grande telone bianco a coprire quello che resta del muretto. Perché è l’incredulità di quanto accaduto ancora nelle parole dei sestesi che raccontano i momenti di stupore di perplessità. E nel pomeriggio il cielo si gonfia di nuvoloni scuri.l