Alluvione in Toscana tra danni, evacuazioni e acqua razionata: il Mugello sommerso dal fango
Da Vicchio a San Piero a Sieve, le esondazioni hanno causato enormi danni Salvati 10 isolati a Vaglia. I sindaci della Valdisieve: «Alluvione devastante»
FIRENZE. Il giorno dopo le esondazioni e la paura, la Val di Sieve fatica a riprendersi. Mentre la grande macchina dei volontari si è già messa in moto e sfuma a Firenze la paura per l’Arno, da Vaglia e San Piero a Sieve giù fino a Pontassieve si fanno le prime stime dei danni e si affrontano le conseguenze di un’alluvione che sembra non aver risparmiato nessuno.
Acqua a singhiozzo
Quello della Prefettura di Firenze, all’ora di pranzo del 15 marzo, è il bollettino di un disastro ancora in corso. Ci sono evacuazioni in atto e persone ancora isolate a causa di allagamenti e frane a Rufina, Barberino di Mugello, Borgo San Lorenzo, San Piero a Sieve e Vaglia, dove nella notte dieci famiglie isolate e senza corrente elettrica sono state soccorso dalla guardia di finanza di Firenze. Il fango della Sieve non ha invaso solo strade, case, negozi, garage e divelto l’asfalto, causato frane e smottamenti: ha rotto anche tubazioni, inquinato pozzi, messo fuori uso pompe. Dal tardo pomeriggio di venerdì, l’emergenza ha riguardato anche l’approvvigionamento idrico per decine di migliaia di persone. Acqua a singhiozzo o proprio assente in molte zone dei comuni colpiti dalle esondazioni. Publiacqua ha inviato subito le autobotti e avviato gli interventi di ripristino, ma il giorno dopo l’emergenza non sembra ancora terminata, tanto che viene invitata a bollire l’acqua.
Vicchio in ginocchio
Il sindaco di Vicchio Francesco Tagliaferri lancia l’allarme. «L'esondazione ha messo sott'acqua quasi tutta la nostra realtà produttiva e se non si riescono a mettere in campo risorse straordinarie, che ovviamente il Comune non può permettersi, rischiamo di mettere in ginocchio tutte le nostre imprese». A Vicchio la Sieve ha invaso l’area industriale, sommergendo fabbriche e ditte artigianali con più di un metro e mezzo d’acqua. Ma c’è anche un altro problema. Nel pomeriggio di ieri, nel Comune di Vicchio si contavano 23 frane, «di cui almeno due di entità preoccupante», spiega Tagliaferri. Sono le stesse che nella notte tra venerdì e sabato hanno costretto all’evacuazione alcune famiglie ospitate poi nelle strutture comunali. «La situazione è difficilissima – conclude Tagliaferri – ho fatto un giro insieme al vicesindaco e posso dire che i danni sono veramente, veramente tanti».
Mugello di fango
Anche il resto del Mugello fa i conti con una catrastofe di fango mai vista. A Campimigliai, a Scarperia e San Piero a Sieve, centinaia di persone spalano per tutta la giornata. «Case e fabbriche, l’onda non ha risparmiato nulla». Inondata anche la Casa del prosciutto. Materassi, letti, divani, tavoli vengono ammassati nelle strade ancora piene di melma. La linea ferroviaria Firenze-Faenza resterà chiusa a causa fino a lunedì. A Marradi, sul Lamone, sullo spartiacque per la Romagna, ci sono 120 persone isolate e 29 evacuate. «Ancora non posso fare una stima ma qui i danni sono molti», dice con la voce stanca il sindaco di Rufina Daniele Venturi. Venerdì pomeriggio l’acqua della Sieve ha invaso il centro del paese e allagato tutto: case, negozi, garage, supermercati, impianti sportivi, scuole. «La colonna della protezione civile della Regione Umbria che abbiamo qua sta lavorando con le idrovore per liberare i seminterrati delle abitazioni che sono ancora allagati nel centro del paese, altre zone, come a Contea e a Casini, dove ci sono stati danni ingenti, sono invece adesso liberi dall’acqua. Ma in centro abbiamo danni anche agli impianti sportivi e alla scuola dell’infanzia e al nido».
Il circolo è distrutto
A Pontassieve, dopo la grande paura di venerdì, la giornata di sabato è quella di una lenta e faticosa gestione della criticità. Di normalità ancora non si può parlare, spiega il sindaco Carlo Boni, che è in strada per coordinare il lavoro degli operai del comune e dei volontari della protezione civile. «Molti danni alle abitazioni nelle zone dove ha esondato la Sieve e alcune aziende lungo la via Colognolese sono messe molto male perché l’acqua è entrata nei magazzini. Poi ci sono il pattinaggio e il circolo di Montebonello, che è totalmente distrutto. E anche il campo sportivo di Molin del Piano è stato travolto». Dappertutto sono in azione le idrovore, anche a Firenze: a Soffiano dove è caduto un muro in via di San Vito. Un grosso pino è crollato in via Villamagna, sena causare feriti.l