Il Tirreno

Toscana

Il delitto

Uccisa nel casolare, il dolore e la rabbia del marito: «Quello non è un essere umano»

di Sabrina Chiellini

	Il casolare sotto sequestro
Il casolare sotto sequestro

Emiliano Agonigi si scaglia contro l’omicida. Il paese sotto choc

26 ottobre 2024
2 MINUTI DI LETTURA





PONTEDERA. «Non è degno di essere chiamato essere umano, togliere una vita è un gesto orrendo». È grande il dolore della famiglia Agonigi. Il marito Emiliano e la nipote Irene fin dalle ore successive alla scomparsa di Flavia Mello Agonigi hanno chiesto aiuto. Prima gli appelli sui social, poi quelli in tv. La nipote si è rivolta all’associazione Penelope, che si occupa di persone scomparse, e alla trasmissione “Chi l’ha visto? ” Hanno fatto il possibile per riportare a casa Flavia, nella speranza che fosse ancora viva. A cominciare dalla denuncia presentata al commissariato di Pontedera poche ore dopo che di Flavia si erano perse le tracce. «Da quando abbiamo detto al marito che Flavia non c’era più, gli è crollato il mondo addosso» afferma l’avvocato Gabriele dell’Unto. Al professionista l’uomo si è rivolto subito, appena ha deciso di denunciare la scomparsa della moglie. Emiliano Agonigi non riesce a darsi pace per quello che è successo. «Togliere la vita a una persona, un gesto che non capirò mai» si è sfogato con l’avvocato e i familiari. «Lei era mia moglie, ma anche una figlia, una zia per i nipoti in Brasile, ha sempre aiutato amici in difficoltà». Impossibile per lui accettare la difesa del presunto omicida quando dice di aver accoltellato Flavia per difendersi. «Non accetto questa giustificazione».

Dall’altra parte c’è lo sconcerto di chi conosce il 34enne. A tutti è chiaro che l’omicidio di Sant’Ermo ha i caratteri di una storia figlia della solitudine. Grande appare il disagio del giovane. Il 34enne finito in carcere ha un passato familiare di grande difficoltà. Ha perso entrambi i genitori e da tempo non aveva contatti, stando a quanto è emerso, con le due sorelle. Fino a quando la madre è stata in vita lui ha abitato a Pontedera, in un alloggio popolare da cui è stato sfrattato anche per i problemi con i vicini. Nannetti ha precedenti per molestie, violenza privata, furto e ingiuria. Chi lo conosce lo descrive come una persona attratta dalle donne più grandi di lui. A Lari ci è cresciuto, per cui, come capita nei paesi, lo conoscono in tanti, anche solo di vista. «Non ho chiuso occhio da quando ho saputo cosa gli era successo – dice Marco, un amico di vecchia data – . Non ci frequentiamo più da almeno 5 anni, sapevo che aveva dei problemi, però mai mi sarei immaginato che potesse andare a finire così». «Un uomo solo – dice il suo difensore, avvocato Calderani – il fatto che abbia lasciato gli stivali della donna in casa, senza nasconderli, mi fa pensare che quella notte sia entrato in uno stato di confusione».
 

Primo piano
Meteo

Maltempo in Toscana: esondano i torrenti. Giani: «Nel Pisano situazione drammatica». Cecina: centro commerciale nel fango

Sportello legale