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Il caso

Preso a catenate a 14 anni, la madre: «Costituisciti». Cosa è successo tra le 3 e le 4 di notte

di Stefano Taglione

	Via Fattori, zona stazione
Via Fattori, zona stazione

Livorno, appello all’aggressore del quattordicenne in via Fattori: «Se qualcuno ha visto qualcosa, si presenti dai carabinieri»

26 ottobre 2024
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LIVORNO. «Da giorni vivo nel terrore, non mi capacito di come mai questa persona abbia pestato a sangue mio figlio. È un ragazzino, ha appena 14 anni. Faccio un appello alla cittadinanza: se qualcuno ha visto qualcosa, parli, vada dai carabinieri. Io, a presentare denuncia, ci andrò oggi (ieri per chi legge ndr). E al responsabile dico: costituisciti, che è meglio».

A parlare è la madre del quattordicenne livornese picchiato nella notte fra sabato e domenica scorsi con una catena di ferro da un trentenne in via Fattori, non lontano da viale Carducci e dalla stazione ferroviaria, mentre era in compagnia di un amichetto che «stava armeggiando al bauletto di un motorino per prendere un casco». Una brutale aggressione, col piccolo finito al pronto soccorso con una frattura al cranio e «una cicatrice da orecchio a orecchio».

La donna, ieri mattina, è rientrata in città dall’ospedale pediatrico Meyer di Firenze, dove il figlio è stato poi trasferito ed è ricoverato nel reparto di neurochirurgia e sta trascorrendo ogni sua giornata, per svolgere alcune pratiche burocratiche, fra cui appunto «la querela ai carabinieri», racconta. La denuncia darà input all’Arma per avviare le indagini, che si potranno avvalere anche delle eventuali telecamere presenti in zona, pubbliche o private, se naturalmente ve ne sono nel punto in cui è avvenuta l’aggressione choc, che ha destato sconcerto in tutti i livornesi, in primis per la giovanissima età del ragazzino, appena 14 anni, che ha rischiato la vita.

La ricostruzione

Sono le 3 della notte fra sabato e domenica scorsi quando il quattordicenne, che si trova a casa di un amico, chiede al padre di quest’ultimo di poter fare un giro fuori. Il genitore – «inspiegabilmente», afferma la mamma – acconsente. Così i due, forti del permesso ottenuto, escono da soli. È quindi fra le 3 e le 4 di notte che avviene la brutale aggressione. I due si trovano in via Fattori, non lontano dall’abitazione, quando «l’altro – continua la madre del ferito – inizia ad armeggiare sul bauletto di uno scooter, così mi è stato riferito, per prendere un casco che era legato al mezzo a due ruote». A questo punto, forse scendendo da un’auto o da un condominio della zona, si avvicina un uomo, di circa 30 anni, in compagnia di una donna coetanea, forse la compagna. «A mio figlio gli ha detto di fermarsi – prosegue la mamma – e lui, da quel che mi ha detto, lo ha fatto subito, rimanendo lì. Nonostante ciò, però, lo ha prima colpito con un pugno al volto, su un occhio per l’esattezza, poi gli ha spaccato il cranio con una catena di ferro. Una violenza incredibile, che non ha assolutamente senso: ha rischiato di morire, si tratta di un tentato omicidio di un minore». Poi, l’aggressore, è fuggito con colei che potrebbe essere la sua fidanzata. E l’amichetto ha portato, a fatica, a casa sua il ragazzino gravemente ferito. Vedendolo in quelle condizioni, ma sottovalutando evidentemente la situazione, il padre di quest’ultimo ha chiamato la mamma del quattordicenne. «Mi ha detto che aveva solamente una ferita al ciglio – sottolinea la donna – quindi, a fronte di questa piccola lesione annunciata, gli ho consigliato di non chiamare il 112 e attendere il mio arrivo. Quando sono sopraggiunta nell’appartamento, però, mio figlio era sul divano semi-svenuto, grondava sangue, non era ferito al ciglio, ma gli avevano spaccato il cranio, circostanza ben diversa da quella annunciata».

L’operazione

Immediata la corsa in ospedale a Livorno, con il minorenne accolto nella shock room del pronto soccorso e, dopo due ore, trasferito in ambulanza al Meyer: «Quando dall’ospedale pediatrico hanno visto per via telematica i referti, hanno subito disposto il ricovero a Firenze». Mercoledì scorso è stato sottoposto a una delicata operazione, che per fortuna dopo cinque ore si è conclusa positivamente.  

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