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Versilia

La truffa

«Suo figlio non ha pagato il mutuo»: anziana mette i soldi in un sacchetto fuori dalla porta e fa arrestare il truffatore

di Matteo Tuccini
«Suo figlio non ha pagato il mutuo»: anziana mette i soldi in un sacchetto fuori dalla porta e fa arrestare il truffatore

La donna ha raccolto 950 euro e due anelli poi ha chiamato la polizia: chi è l’uomo fermato

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VIAREGGIO. Come nel leggendario film con protagonisti Totò e Nino Taranto, i truffatori se ne inventano sempre una. Nella speranza che il malcapitato di turno caschi nella trappola. Ma a forza di martellare la cittadinanza sull’argomento, anche per chi fa le truffe sono diventati tempi duri.

L’ultimo episodio di raggiro andato a finire male per chi lo voleva portare a termine, con tanto di manette scattate ai polsi di un giovane, è accaduto a Viareggio nel fine settimana. Protagonista un’anziana a cui è arrivata la consueta telefonata di "minaccia". Il succo è sempre lo stesso: sta per succedere qualcosa di brutto, bisogna pagare. In questo caso i malviventi hanno usato la parola magica, mutuo, che effettivamente un po’ spaventa tutti.

«Signora, suo figlio non riesce a pagare il mutuo. Se va avanti così rischia l’arresto. Bisogna che lei ci dia tutto quello che ha». La signora rimane interdetta. A quel punto il malvivente le dice: «Se non crede a me, parli con lui». E le passano il "figlio". Manco a dirlo, non è lui: solo uno che si fa passare per tale, camuffando la voce per renderla poco riconoscibile.

La signora, in un primo momento, decide che bisogna fare qualcosa. Raccoglie circa 950 euro in contanti e due anelli, li mette in un sacchetto dell’Esselunga come suggerito dai banditi, e lascia tutto fuori dalla porta. Però poi ci ripensa. Si rende presto conto che è troppo strano, che quella voce non può essere quella di suo figlio. Così chiama la polizia. Che manda sul posto una volante del commissariato viareggino.

I poliziotti si appostano e vedono arrivare un giovane che sta per arpionare il sacchetto. «Fermo lì», e lo arrestano. Si tratta del presunto complice dell’uomo che era all’altro capo del telefono nel colloquio con l’anziana: l’arresto in flagranza fa sì che si tenga il processo per direttissima. Ieri, davanti al giudice del tribunale di Lucca, è finito Mathias Feliciano, giovane residente a Napoli: il giudice ha convalidato l’arresto, concedendo i cosiddetti "termini a difesa" - cioè la possibilità di preparare una difesa legale - e decretando gli arresti domiciliari. Naturalmente il giovane potrà tutelarsi come meglio crede.

Negli ultimi tempi le forze dell’ordine hanno segnalato molti casi di cittadini, in particolare anziani, che grazie alle continue campagne di informazione non cadono più nelle trappole. «Mai dare denaro ad estranei - è l’appello - soprattutto quando viene chiesto in questo modo».

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