Assalto al portavalori, al setaccio gli spostamenti Toscana-Sardegna: un medico faccia a faccia con i banditi che scappano con la sua auto
Prende sempre più corpo la pista di un gruppo criminale specializzato in rapine con base sull’isola. Il dottore è stato minacciato col kalashnikov puntato contro il finestrino: «Scendi». La sua macchina non è ancora stata ritrovata
SAN VINCENZO. Al setaccio gli spostamenti Toscana-Sardegna degli ultimi mesi. Prende sempre più corpo la pista di un gruppo criminale con base in Sardegna, specializzato in rapine, dopo le frasi pronunciate con evidente accento dell’isola dai banditi in fuga dopo l’assalto ai due portavalori sull’Aurelia e registrate in alcuni video: «Tutti ci siamo? Ajò!». I carabinieri controlleranno quindi i movimenti in uscita e in entrata verso la Sardegna, alla ricerca di una traccia che aiuti a identificare i malviventi.
Il furto
Chi si è trovato faccia a faccia con uno di loro è un medico di Orbetello (Grosseto). «Abbiate pietà. Non ce la faccio». Dalla voce all’altro capo del telefono emerge una sofferenza enorme. Per lui, il peggiore degli incubi si è manifestato sotto forma di un kalashnikov puntato contro il finestrino della sua auto, una Volkswagen Tiguan, di cui era alla guida. Il dottore era fermo in fila quando uno dei membri del commando che più tardi avrebbe assaltato i due portavalori sull’Aurelia gli si è avvicinato con l’arma in mano, contro di lui. Solo una parola: «Scendi». E il medico l’ha fatto. Ha aperto lo sportello e si è messo da parte, lasciando il posto del guidatore al criminale che è sfrecciato via, mentre il dottore è rimasto a bordo strada, sotto choc.
Le tre macchine
Un episodio legato a doppio filo con l’assalto a due portavalori del Gruppo Battistolli – intorno alle 18 di venerdì scorso – lungo la Variante Aurelia, poco prima di San Vincenzo sud e dopo la galleria di San Carlo. Sì, perché la Volkswagen Tiguan rubata al medico (e non ancora ritrovata) è stata una delle tre auto usate per la fuga dai membri del comando dopo aver assaltato i due portavalori, fuggendo via con un bottino di tre milioni di euro. Le altre due macchine – entrambe di marca Volvo portate via a Roma – sono state invece entrambe ritrovate. La prima – un Suv blu, un Volvo XC60 – era stata abbandonata in un campo nel comune di Castelnuovo Val di Cecina, in provincia di Pisa; la seconda, di colore grigio, è stata ritrovata in una strada sterrata in una zona impervia fuori dall’abitato di Suvereto. E ora gli investigatori stanno passando al setaccio i mezzi alla ricerca di tracce che possano ricondurre agli autori dell’assalto.
Il tragitto
Ma dalle indagini dei carabinieri del nucleo investigativo di Livorno e della Compagnia di Piombino appare sempre più chiaro il modo in cui i malviventi hanno agito: dopo aver assaltato i due portavalori – uno vuoto e l’altro con a bordo quattro milioni di euro destinati agli uffici postali della provincia di Grosseto per il pagamento delle pensioni – il commando armato si è diviso sulle tre auto che, però, sono rimaste sull’Aurelia per poco tempo, prima di imboccare lo svincolo per Venturina e proseguire nell’entroterra. Con un obiettivo chiaro: percorrere strade secondarie per dare nell’occhio il meno possibile e, di conseguenza, evitare telecamere che potessero riprenderli. A quel punto, si sono disfatti delle macchine e hanno proseguito la loro fuga su altre “pulite”. La Procura di Livorno ha aperto un fascicolo per rapina aggravata: la caccia continua.
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