Il Tirreno

Pistoia

Il caso

Giaccherino, nuovo crollo all’ex convento (quello del dramma alla festa di matrimonio)

di Massimo Donati
Giaccherino, nuovo crollo all’ex convento (quello del dramma alla festa di matrimonio)

Cede il muro e franano nella scarpata parte del piazzale, alberi e siepi. Per quanto accaduto quel 13 gennaio 2024 ci sono persone indagate per disastro colposo e lesioni personali

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PISTOIA. Nuovo crollo all’ex convento di Giaccherino. Molto meno drammatico di quello che, la sera del 13 gennaio 2024, interessò una sala interna dell’antico edificio, facendo piombare nel vuoto, nell’ex refettorio sottostante, decine di ospiti di un ricevimento di matrimonio. Tuttavia, anche questo, provocato dalle piogge dei giorni scorsi, è un cedimento preoccupante. A franare completamente nella scarpata, è stato il muro di contenimento che si trova dal lato dell’ingresso della chiesa, che si è portato con se parte del piazzale, siepi, cipressi e altri alberi.

L’area è quella a cui si può arrivare percorrendo la suggestiva via Crucis che sale da Pontelungo ed è di proprietà comunale in quanto costituisce un prolungamento di via Scala di Giaccherino. Il Comune ha provveduto a posizionare delle transenne e delle fettucce per impedire l’accesso: il pericolo è che il costone possa franare ancora, arrivando a lambire la base dei muri dell’antico convento.

Proprio oggi, fra l’altro, in tribunale, verrà chiamato a illustrare la propria perizia il consulente a cui il giudice delle indagini preliminari, nell’ambito di un cosiddetto incidente probatorio, ha conferito l’incarico di appurare le cause e le eventuali responsabilità di quel cedimento strutturale che nel gennaio dello scorso anno ha rischiato di provocare una strage. L’ingegnere Giulio Ventura, professore al Politecnico di Torino, riferirà anche alle presenza degli avvocati degli indagati e a quelli delle parti offese: decine le persone che rimasero mentre stavano ballando nella sala il cui pavimento aveva ceduto improvvisamente sotto i loro piedi.

Tre le persone indagate per disastro colposo e lesioni personali: l’imprenditore Roberto Tonti, 86 anni, di Prato, socio e amministratore formale della società proprietaria dell’antico edificio, la “Rinascimento srl” (l’altro socio, Aldo Fabbrini, 91 anni, di Agliana, è scomparso recentemente) e i loro due figli, coamministratori di fatto, Sabrina Tonti, 58 anni, residente a Forte dei Marmi, e Alessandro Fabbrini, 56 anni, residente a Firenze.

Secondo la procura, sarebbero stati consapevoli dei problemi strutturali esistenti, delle «precarie condizioni di manutenzione», evidenziate tra l’altro da una crepa nel solaio della grande sala adiacente del primo piano, quella dei banchetti, delle feste. 

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