Investito e ucciso dal Suv a Viareggio, il super perito: «Così quella notte è morto “Said”»
Depositata la relazione che ha esaminato le telecamere e il Gps a bordo della macchina
VIAREGGIO. Una relazione tecnica, quella consegnata dal consulente della Procura nel procedimento per l’uccisione di Noureddine Mazgui, 52 anni, cittadino marocchino, che lascerebbe zero spazio per contestare la volontarietà dell’azione violente messa in atto dal Cinzia Dal Pino, imprenditrice del settore balneare, 65 anni. La donna, dopo essere stata derubata della borsa che aveva in auto mentre si trovava in via Coppino, aveva inseguito e colpito con la propria auto l’uomo che era a piedi. L’ingegnere Bernardini, che la pm Sara Polino ha incaricato come consulente della Procura di Lucca, ha analizzato sia le numerose telecamere che hanno immortalato i fatti (tranne il furto della borsa), ma anche il Gps presente sull’auto di Dal Pino ai fini assicurativi.
La donna – oggi agli arresti domiciliari e accusata di omicidio volontario – quella sera del 10 settembre lascia la propria abitazione diretta in Darsena, dove la attendeva una cena tra amici. Al termine della quale, mentre sta salendo in auto – così la ricostruzione fornita agli inquirenti – Noureddine Mazgui le ruba la borsa. A quel punto la donna decide di inseguirlo. Mazgui è a piedi quando si vede piombare il Suv addosso, e le telecamere fissano quei momenti drammatici e assurdi. Mentre si trova in piedi, con le mani rivolte alla vetrina di una attività commerciale e già colpito – così avrebbe ricostruito la relazione tecnica – l’uomo viene nuovamente investito di spalle e spinto in avanti. Poi si accascia, carponi, e l’auto lo tocca e avanza ancora di un metro. Nell’ambito della consulenza sarebbe stata fatta una prova utilizzando uno zaino, per verificare quanto può colpire il paraurti dell’auto di Dal Pino. E lo zaino sarebbe stato travolto.
Insomma, la relazione del consulente della Procura individuerebbe i punti in cui il paraurti colpisce il corpo d Mazgui, anche le volte successive al primo impatto. Le telecamere hanno immortalato anche l’inversione a U che la donna compie, per poi sfrecciare davanti al corpo esanime dell’uomo e raggiungere il ristorante dove aveva cenato per restituire l’ombrello che le era stato prestato per salire in auto sotto la pioggia di quella sera.