In Versilia gli stagionali cercano lavoro ma con il weekend libero. Il nodo-stipendi: cosa prevede l’ultimo contratto
Sempre più difficile per gli operatori reperire il personale in vista dell’estate: «A questo punto possiamo escludere l’ipotesi che il reddito di cittadinanza abbia influito»
VIAREGGIO. Continua a mancare personale nelle strutture turistiche che stanno per riaprire a pieno regime. E il problema, evidentemente, non sta nel reddito di cittadinanza (che non c’è più), ritenuto per anni maggiore indiziato come causa della disaffezione di potenziali addetti alle professioni del turismo. Tre giorni fa, sulle cronache versiliesi del Tirreno, è stato Marco Marcucci, presidente di Federalberghi di Pietrasanta, a portare alla luce il problema per il 2025. Secondo le categorie versiliesi degli operatori turistici, piuttosto, la scarsità di personale può ritrovarsi «in un diverso approccio al lavoro stagionale», come spiega Sandra Lupori, presidente di Federalberghi Viareggio.
Il tema
«Premesso che al momento non mi sono arrivate dai miei colleghi “lamentele” sulla mancanza di personale – dice Lupori –, la difficoltà nel reperire figure per le strutture turistiche sta diventando una questione complicata. Ricordo che nel 2023 e 2024 ero presente a una borsa lavoro per il turismo, ma di persone venute a candidarsi ce n’erano davvero poche». Da qui la riflessione su come è cambiato l’approccio al lavoro stagionale. «A questo punto possiamo escludere l’ipotesi che il reddito di cittadinanza abbia influito sulla difficoltà a reperire personale: adesso la normativa è cambiata. Ma quando si fa la stagione – spiega Lupori – non si può pensare di avere la domenica libera. Ovviamente spetta il giorno di riposo, ma infrasettimanale. Posso parlare dell’esperienza della stagione passata: è capitato ad alcuni colleghi di essersi sentiti dire da potenziali dipendenti che “sabato e domenica voglio stare a casa” o domandare quante sarebbero state le ferie maturate per usufruirne d’estate».
Come anche spesso vengono contestate le retribuzioni proposte. «Il contratto che applichiamo – spiega Lupori – è quello nazionale del turismo»: un contratto rinnovato nel 2024 che prevede sette livelli di retribuzione, da un massimo di 2.324 a un minimo di 1.293 euro mensili (importi che calano se il lavoratore è inquadrato come apprendista).
L’analisi
Sulla stessa linea Francesco Giannerini, presidente di Confesercenti Versilia. «Una persona dai sedici anni in su che guarda al turismo – sottolinea – non deve pensare sabato e domenica come giorni di festa. Per noi che lavoriamo in questo settore è così: il riposo lo facciamo lunedì o mercoledì. Quanto alla parte retributiva – aggiunge – spero che quanto è stato fatto a livello nazionale sia stato ben recepito. Anche se è giusto premiare pure l’impegno personale. Per gli assistenti bagnanti sta per essere messo a punto, mi auguro per metà aprile, un contratto integrativo di area versiliese migliorativo rispetto al contratto nazionale: un inizio, spero che si possa fare anche per altre categorie».
Giannerini evidenzia un altro aspetto, al quale attribuisce un importante valore: la formazione e la qualificazione degli addetti. «Abbiamo dato il via, come Confesercenti, a corsi di specializzazione per vari profili, rivolti a giovani che vogliono iniziare il proprio percorso nel mondo del lavoro ma anche a chi un lavoro non ce l’ha o l’ha perso: per questi ultimi i corsi sono gratuiti, pagati dalla Regione Toscana. Come imprenditori del turismo, ci auguriamo che la partecipazione sia numerosa, ma non sappiamo se ciò che stiamo facendo vedrà i propri risultati nel 2025 o se avrà bisogno di tempo. È un terreno delicato: il nostro impegno è massimo. Il fatto è che un imprenditore cerca persone competenti: siamo nel 2025 e non si improvvisa più niente; il turista che viene in Versilia ha viaggiato molto e si aspetta di trovare qui, nella perla del Tirreno, livelli di qualità e servizi di in altri luoghi».
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