Uccide con l’auto l’uomo che l’ha rapinata: fermata un’imprenditrice viareggina. In un video l’investimento choc
È successo in via Coppino, in Darsena: la donna investe il 47enne che poco prima l'ha derubata, recupera la borsa e si allontana. Secondo la polizia al volante della vettura c’era un’operatrice del settore balneare
VIAREGGIO. Una notte di ordinaria follia nel quartiere della Darsena viareggina, là dove nascono le Ferrari del mare e le case costano parecchio. Ma nel buio della sera si spaccano i vetri delle auto per rubare, e si tira fuori il coltello per una lite o per una rapina. Tra queste strade, dove si costruiscono lussuosi yacht per miliardari, può succedere che un uomo ai margini della comunità, sempre in bilico tra crimine e legalità, venga schiacciato da un’auto su una vetrina perché ha rapinato una donna della sua borsa. E può succedere che quest’uomo muoia così, e una donna finisca nei guai per omicidio volontario.
La ricostruzione
Stavolta, nella Viareggio che si lamenta da tempo per la scarsa sicurezza, c’è scappato il morto. Perché la persona derubata, Cinzia Dal Pino, 65enne viareggina proprietaria dello stabilimento balneare Milano in Passeggiata, avrebbe deciso di seguire il suo aggressore. E di farsi giustizia da sola. Una scena che ricorda il film con Michael Douglas, l’ordinaria follia che si traduce in violenza.
Tutto si compie nel giro di pochi minuti e di pochi metri, in via Coppino che è la strada principale della Darsena. Secondo la ricostruzione della polizia, Said Malkoun, 47enne di nazionalità algerina, aggredisce e minaccia con il coltello una donna. Le prende la borsa e poi si allontana. La donna, a quel punto, prende la sua auto e si lancia contro il 47enne, schiacciandolo letteralmente contro la vetrina della ditta Cantalupi electric systems. Nel video delle telecamere, che poi saranno la chiave per ricostruire l’accaduto, si vede la donna alla guida dell’auto bianca che scende dal veicolo dopo essere passata sul corpo di Malkoun. Poi si riprende la borsa e se ne va, in mezzo alla pioggia che a quell’ora – siamo nella tarda serata di una domenica di maltempo 8 settembre – continua a cadere sulla città.
I soccorsi
Intorno a mezzanotte una coppia vede il 47enne agonizzante e chiama i soccorsi. Sul posto arrivano i mezzi del 118, con l’automedica sud e l’ambulanza della Croce Verde: in un primo momento riescono a rianimare l’uomo, portandolo in codice rosso al pronto soccorso del Versilia. Ma Malkoun non ce la fa: il mattino dopo – 9 settembre – il suo cuore cessa di battere.
Le indagini e le testimonianze
Nel frattempo partono le indagini dell’Anticrimine del commissariato di Viareggio, che comincia a battere la zona, densa di attività legate alla nautica, per avere i primi riscontri. Le prime testimonianze. Si parla di un’auto pirata, ma si capisce che c’è qualcosa che non quadra. Sul posto interviene anche la polizia scientifica per cercare eventuali tracce che possano fornire ulteriori elementi. La vetrina della ditta, dove è finita l’auto dopo aver travolto l’uomo, si è infranta completamente, ed è caduta all'interno: ieri mattina gli operai hanno ripulito i vetri che erano sparsi in più punti. Il colpo fragoroso contro la vetrina, tra l’altro, ha fatto scattare l’allarme e sul posto è intervenuta una pattuglia dell'istituto della Securitas Vesuvio, che credeva di trovarsi di fronte a un possibile furto avvenuto all’interno della Cantalupi. Nulla di tutto questo. Allo stesso tempo vengono ascoltate anche alcune persone che lavorano lì, per cercare ogni indizio utile.
Le telecamere
Ci sono delle telecamere, assai diffuse in Darsena per motivi di sicurezza, che hanno ripreso la scena. Gli agenti del commissariato di Viareggio visionano i filmati e individuano la donna, andando a casa sua intorno all’ora di pranzo. Lei, secondo quanto si è potuto apprendere, cerca di difendersi e di spiegare. Di evidenziare, «le proprie ragioni». La polizia la porta in questura a Lucca. L’ipotesi degli inquirenti è che si configuri l’omicidio volontario: la 65enne è stata sottoposta a fermo di polizia giudiziaria, oggi, 10 settembre, è prevista l’udienza di convalida.
La notizia si è sparsa rapidamente in una città in cui la scarsa “percezione” della sicurezza aumenta la temperatura della rabbia delle persone che non si sentono protette. Una rabbia che ribolle, fino a un delitto ingiustificabile. Al di là dello stile di vita della vittima e dei suoi precedenti.
L’altro episodio
Perché questo è il culmine di un’estate che è stata caratterizzata da ripetuti episodi di violenza. Proprio in Darsena, non molto lontano da dove è avvenuto domenica sera il grave episodio, c'è stato la sera prima – quasi lo stesso orario, intorno alle 23, e sempre in via Coppino – un accoltellamento: un cittadino nordafricano, che poi è fuggito, ha ferito a un braccio il titolare di un bar, che non aveva dato da bere all'uomo, perché era già alterato e infastidiva i clienti presenti. Ma gli episodi di criminalità piccola o grande, dai vetri delle auto spaccate alle aggressioni, fino alle liti tra spacciatori per le rese dei conti, sono diffusi su tutto il territorio cittadino. Ieri sera alla circoscrizione di Torre del Lago si è svolto un incontro pubblico, a cui erano stati invitati dagli organizzatori il prefetto e il questore di Lucca, per dibattere sulla questione della sicurezza, sia a Torre del Lago che a Viareggio.
E quanto avvenuto domenica notte in via Coppino è stato, ovviamente, il tema più dibattuto dai presenti. Via Coppino, tra l’altro, è stata il teatro di un’altra tragedia frutto della violenza che scorre sottotraccia e ogni tanto esplode: la morte, dopo il pestaggio a colpi di casco, del giovane Manuele Iacconi, ucciso dieci anni fa.
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