Assalto al portavalori, trovata anche la terza auto usata dai banditi per scappare
San Vincenzo, la macchina si trovava in una zona impervia, nascosta nella boscaglia, nella zona tra Monterotondo e Castelnuovo Val di Cecina. È quella che era stata rubata al medico di Orbetello
SAN VINCENZO. È stata ritrovata nel tardo pomeriggio di oggi la terza macchina utilizzata dai banditi per la fuga dopo l’assalto al portavalori avvenuto venerdì scorso sulla variante Aurelia, a San Vincenzo. Si tratta della Volkswagen Tiguan (le altre due sono già state trovate, ndr), rubata a un medico di Orbetello (Grosseto) che si trovava fermo in fila nei momenti precedenti al blitz: un faccia a faccia drammatico con i rapinatori che hanno puntato il kalashnikov contro il finestrino della sua auto intimandogli di scendere. Un commando organizzato composto da una decina di uomini che ha assaltato due portavalori, per un bottino di circa 3 milioni di euro.
Il luogo del ritrovamento
La macchina è stata trovata in una zona impervia, nascosta nella boscaglia, nella zona tra Monterotondo a Castelnuovo Val di Cecina. Un territorio al confine fra tre province: Grosseto, Livorno e Pisa. Le altre due auto usate per la fuga (anche queste risultate rubate, ndr) sono state trovate qualche giorno fa: una – la Volvo grigia – in un dirupo tra Sassetta e Suvereto e l’altra – una Volvo blu – abbandonata in un campo nel comune di Castelnuovo Val di Cecina.
Le indagini
Le macchine utilizzate per la fuga dopo l’assalto a questo punto sono state tutte recuperate e sono in corso le indagini per verificare se i rapinatori possano avere lasciato qualche traccia utile alla loro identificazione. L’accento («Tutti ci siamo? Ajò,», si sente in un video del blitz) e la tipologia di assalto fanno pensare che i banditi possano essere sardi. Ed è proprio sugli spostamenti tra la Toscana e la Sardegna avvenuti negli ultimi mesi che si stanno concentrando le indagini degli inquirenti.