Il Tirreno

Toscana

Campione al forno

Vincenzo è il miglior pizzaiolo della Toscana: «Gourmet? No, grazie. La Tramonti è una pizza “povera” con un segreto nascosto»

di Tommaso Silvi

	Vincenzo Amato e la sua pizza 
Vincenzo Amato e la sua pizza 

Ha 32 anni ed è titolare di un locale a Pontedera: «L’impasto particolare e gli ingredienti di qualità la rendono unica»

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PONTEDERA. Una ricetta povera. Che affonda le radici nel passato e racconta un’Italia in cui in tavola c’era poco e bisognava inventarsi la cena. Un’armonia di sapori, con un tocco di innovazione. Altro che gourmet e super ricette. Vincenzo Amato, 32 anni di Pontedera, pizzaiolo nato e cresciuto in una famiglia di ristoratori, ha stupito tutti con la semplicità. È lui il pizzaiolo più bravo della Toscana.  

Il premio

Vincenzo ha conquistato il primo posto nella 16esima edizione del campionato toscano di pizza classica, andato in scena a San Vincenzo, in provincia di Livorno. Il 32enne di Pontedera ha trionfato nella categoria “Impasti alternativi”. «Mi sono preparato alla competizione con la volontà di portare qualcosa di unico – dice Amato – che andasse oltre la pizza. Volevo raccontare una storia e ha scelto di partire dalle mie radici, dalla terra in cui sono nati e cresciuti i miei familiari». Per “capire” la pizza di Vincenzo Amato bisogna fare un viaggio sulla costiera amalfitana. E andare fino a Tramonti, comune affacciato sul mare in provincia di Salerno

La Tramonti

Vincenzo è il titolare della pizzeria Revive, alle porte di Pontedera, nella frazione de Il Romito. Il padre, Antonio, è lo storico titolare del ristorante Il Gambero, nel centro storico di Pontedera. Nato e cresciuto in Valdera, Vincenzo Amato ha sempre mantenuto un legame fortissimo con la terra di origine della sua famiglia. Ed è proprio pensando a Tramonti che è nata la pizza che ha convinto la giuria a premiarlo come miglior pizzaiolo toscano. «La Tramonti è fatta con un impasto pre fermentato – spiega Vincenzo Amato – per donare leggerezza e gusto alla pizza. Utilizzo il 60% di farina 00 e il 40% di farina integrale, con l’aggiunta di semi di finocchio, che sono un po’ il segreto nascosto della pizza. Il condimento è con pomodoro pelato dell’agro Nocerino, alici di Cetara, il frutto del cappero e l’origano di Tramonti, una chicca che in Toscana non si trova». 

Come una volta

Vincenzo Amato infine spiega l’origine della sua pizza. «Questa ricetta arriva dal passato, quando c’era povertà e gli ingredienti in casa erano pochi. Infatti, per esempio, non c’è la mozzarella. Sono ingredienti semplici, come l’origano e le alici di Cetara, paese molto vicino a Tramonti, ma al tempo stesso di qualità assoluta. Sono molto felice – conclude il pizzaiolo eletto come migliore della Toscana – perché è stata premiata la storia che sta dietro alla mia pizza, e non solo il gusto. Cucinare significa trasmettere passione, lanciare un messaggio, far sentire a chi mangia il cuore di chi prepara il cibo. E nella mia pizza c’è tanto cuore». 

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