Henraux cambia assetto azionario c’è un nuovo socio di maggioranza
La Fid Italia sale a oltre il 25 per cento delle quote ma in veste di fiduciaria di un’altra società Per l’azienda si tratta di una normale operazione di semplificazione amministrativa
SERAVEZZA. È cambiato l’assetto azionario della Henraux, società leader del settore lapideo della Versilia. Con una novità importante: l’azionista di maggioranza (relativa) è la Fid Italia srl, che sale dal 12,8 al 25,6 per cento, con un nuovo status, quello di fiduciaria di un soggetto nei confronti del quale è obbligata a rispettare il vincolo di riservatezza. Fidi Italia è da anni socia di Henraux. L’assunzione dell’intestazione fiduciaria potrebbe essere una scelta tecnica dell’azionista ma è un fatto comunque rilevante che non può non essere sottolineato, anche perché nelle società per azioni è anche attraverso questo tipo di passaggio che possono ridefinirsi gli equilibri interni.
Si tratta di una normale operazione di semplificazione amministrativa, si limitano a dire dall’azienda, sottolineando come questo tipo di operazione sia frequente nelle società per azioni e come ciò non comporti alcuna conseguenza sulla piena e brillante operatività dell’Henraux. Il cambio è comunque tutt’altro che insignificante.
Sergio Scibetta, della Fid Italia, è una delle figure storiche che sono uscite nell’ottobre dell’anno scorso dal consiglio di amministrazione. Una delle non poche modifiche che hanno accompagnato il rinnovo del cda di Henraux Spa, con uno solo dei cinque consiglieri - il presidente Paolo Carli - ad essere rimasto al suo posto mentre sono uscite figure storiche come quella di Laura Natali - figlia di Domenico Natali che rilevò Henraux negli anni settanta e gli dette nuovo slancio e che è però sempre seconda azionista della società di Seravezza - e quella di Sergio Menchini - professore universitario massese e avvocato di un importante studio legale oltre che consigliere da anni della famiglia Natali, e di importanti politici di Massa. Tra i consiglieri in carica da meno di un anno c'è anche Khouri Sami Gabriel, già manager nella Cpc Africa Logistics Ltd (una holding con sede centrale a Dubai, che si occupa di servizi finanziari e assicurazioni): ruolo ricoperto nella Cpc insieme a Mouhtaz El Sawaf, manager del Gruppo Bin Laden, titolare di circa il venti per cento delle quote azionarie, oltre che di una bella fetta delle cave di Carrara.
Tra i consiglieri subentrati ci sono anche Fabio Bascherini, Matteo Sisti che lavora in azienda e si occupa di questioni finanziarie, e l'avvocato Mammarella Bambina.
Tornando all’assetto azionario, Paolo Carli mantiene il 16 per cento della società, dietro al socio libanese, alla Tours (24,51 per cento) che fa capo la famiglia Natali e alla fiduciaria che - come detto - ha acquisito il pacchetto più grosso (oltre il 25 per cento).
L’attenzione sulla società, nata nel 1821 da Borrini e Henraux che tornarono a sfruttare i giacimenti di marmo sull’Altissimo, è ovviamente sempre alta. Per l'importanza della sua attività, per i tanti posti di lavoro che mantiene, per il fatto che estrae l’oro bianco dalle Alpi Apuane di Seravezza. Gli affari comunque vanno bene, in particolare dopo le due grosse commesse conquiostate da Henraux: una per la costruzione del grattacielo della società petrolifera Exxon Mobil a Houston, in Texas, che dovrebbe essere conclusa; e la seconda per i marmi forniti per la costruzione delle moschee a La Mecca e Abu Dhabi.
E intanto Henraux si prepara a mettersi in mostra a Marmomacc, il più importante appuntamento espositivo mondiale sul marmo, in programma a Verona dal 30 settembre al 3 ottobre.
Per l’occasione l’azienda versiliese presenterà in anteprima assoluta Marmeria, la prima libreria realizzata interamente in marmo su disegno di Archea Associati di Firenze, e poi Filomena, disegnata da Baldessari e Baldessari, una piccola e straordinaria alzatina per il centro tavola che si trasforma, inoltre, in scultura.
©RIPRODUZIONE RISERVATA