La madre lo cerca a “Chi l’ha visto?” ma il figlio è finito in questura
Grosseto, proprio il giorno seguente al “rientro a casa” ecco l’udienza di convalida per il suo arresto
GROSSETO. «Sta bene l’uomo che si era allontanato in circostanze allarmanti da Grosseto il 25 marzo. È rientrato dopo l’appello lanciato per lui nell’ultima puntata di “Chi l’ha visto?” dalla madre, che ringrazia tutti». Così il più noto programma televisivo italiano di genere investigativo, criminologico e rotocalco dedicato alla ricerca di persone scomparse e ai misteri insoluti, in onda il mercoledì in prima serata su Rai 3 e condotto da Federica Sciarelli, ha comunicato ieri mattina, 28 marzo, l’esito della ricerca di Stephan Janeba. Peccato che Janeba fosse stato sì “ritrovato”, ma dalla polizia di Stato.
La madre e il programma
A contattare la trasmissione era stata la madre preoccupata perché il figlio, che stava attraversando un momento di difficoltà dopo aver perso il lavoro di muratore, uscito da casa quella mattina aveva poi fatto perdere le proprie tracce. Il fatto è che Janeba era stato bloccato da un poliziotto fuori servizio nei pressi della piazzola taxi alla stazione, ed era stato arrestato. Avrebbe sferrato un pugno alla nuca e cercato di portare via la borsa di una giovane donna, frugandole anche nelle tasche, per poi fuggire a piedi; ma la scena era stata notata da un ispettore di polizia che stava transitando in auto: aveva visto la ragazza sanguinante in volto, aveva appreso dai presenti che lei era stata colpita da quell’uomo che si era allontanato di corsa, e lo aveva seguito riprendendo l’auto così come, a piedi, stava facendo anche un trentenne senegalese. Janeba aveva poi spiegato di aver voluto solamente soccorrere la ragazza, perché l’aveva vista cadere a terra, ma le testimonianze hanno infine portato in tutt’altra direzione.
La “scomparsa”
Giovedì, cioè due giorni dopo la “scomparsa”, si è celebrata l’udienza di convalida davanti al giudice Marco Bilisari: l’uomo era indagato per un’ipotesi di tentativo di rapina, un gesto violento che aveva causato alla donna (25 anni) una lesione tra naso e labbro superiore giudicata guaribile in dieci giorni (con possibile rivalutazione).
La viceprocuratrice onoraria Elena Bartalini aveva chiesto nei suoi confronti la convalida dell’arresto e il divieto di dimora. Il giudice si è ritirato, poi è tornato per chiedere di precisare le modalità di svolgimento dell’episodio. Si è ritirato nuovamente e infine non ha convalidato il provvedimento – non riconoscendo la semi-flagranza – ma ha comunque disposto per l’indagato, assistito dall’avvocato Alessandro Ragazzini Fuligni, il divieto di dimora in provincia, almeno fino a quando sarà celebrato il processo, fra una decina di giorni.
All’oscuro degli sviluppi, il programma era andato in onda mercoledì sera come di consueto. Il caso di Stephan Janeba, con la scheda riassuntiva degli elementi utili a rintracciare l’uomo “scomparso”, è stato trattato nel segmento conclusivo della trasmissione (proprio negli ultimissimi minuti); l’uomo era già stato portato negli uffici della questura ma – con ogni evidenza – non aveva avvisato la madre.