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Terremoto in Myanmar, trema anche la Thailandia. Due toscani nell’inferno di Bangkok: «Così siamo riusciti a metterci in salvo»


	Un monastero distrutto in Myanmar e il grattacelo in costruzione crollato a Bangkok: sotto alle macerie decine di persone
Un monastero distrutto in Myanmar e il grattacelo in costruzione crollato a Bangkok: sotto alle macerie decine di persone

Ilaria Pinochi e suo marito Massimiliano Lenzi, di Monsummano, si trovavano nella loro stanza d’albergo al nono piano: «Il palazzo oscillava, è scoppiato il panico»

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Una vacanza che si trasforma in un incubo. Il palazzo dell’hotel che comincia a oscillare, all’improvviso. Quella stanza al nono piano che rischia di diventare una trappola. Ilaria Pinochi e suo marito Massimiliano Lenzi, di Monsummano, sono lì dentro quando la terra trema a Bangkok. È il panico ma riescono a mettersi in salvo. 

Una prima scossa di magnitudo 7.7 con epicentro nella parte centrale di Myanmar (ex Birmania) intorno alle 14.30 di venerdì 28 marzo, poi una seconda di magnitudo 6.4, 12 minuti dopo. Scoppia il caos nella capitale della Thailandia dove al momento si registrano almeno tre morti e decine di persone intrappolate sotto le macerie a causa del crollo di un grattacelo in costruzione. Ma è l’ex Birmania a essere stata più colpita: al momento non c’è ancora un bilancio ufficiale delle vittime ma si parla di “migliaia di morti”. 

Il messaggio da Bangkok

Il viaggio di Ilaria e Massimiliano è cominciato con una prima tappa in Vietnam. Partita dalla Toscana, la coppia si è poi spostata qualche giorno dopo in Thailandia e il loro rientro in Italia è previsto nella notte tra il 31 marzo e il 1° aprile. È stata la stessa Ilaria a inviare un primo messaggio al Tirreno dall’inferno di Bangkok: «In questo momento mi trovo a Bangkok, la scossa (anzi le scosse) si sono sentite molto forti, al momento in questa zona (Sukhumwit) non sembrano esserci danni, ma gli edifici sono tutti stati evacuati». Sono momenti di grande paura e caos, con tanta gente per strada. 

Il palazzo che oscilla e la fuga

«Ci trovavamo nella nostra stanza d’albergo, al nono piano – racconta la donna – tremava tutto, il palazzo oscillava. Siamo riusciti a scappare prendendo le scale ma c’era una grande confusione, tanta gente. Abbiamo avuto molta paura ma per fortuna siamo riusciti a metterci in salvo e stiamo bene, non abbiamo riportato conseguenze». 

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