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Pasqua in Toscana, i consigli della travel blogger per una vacanza low cost: «Dai borghi nascosti al mare, gli itinerari all’insegna del relax»

di Lorenzo Carducci

	La travel blogger Rebecca Baldasseroni ha trasformato la sua passione per i viaggi in lavoro: su Instagram ha 65mila follower
La travel blogger Rebecca Baldasseroni ha trasformato la sua passione per i viaggi in lavoro: su Instagram ha 65mila follower

Rebecca Baldasseroni, di Pieve a Nievole, su Instagram è aroundwithrebecca e ha oltre 65mila follower: «Per risparmiare è meglio optare per un tipo di turismo più lento, scegliendo destinazioni non troppo conosciute che sono le più care»

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«A volte secondo me è meglio andare a cena fuori un paio di volte in meno e magari scegliere qualche esperienza in più, perché sono ricordi che restano». Come coniugare la voglia di farsi un fine settimana fuori, magari nelle vicinanze, con le esigenze di risparmio? All’alba di un mese ricco di ponti che invogliano a partire, da Pasqua al 1° maggio passando per il 25 aprile, lo chiediamo a Rebecca Baldasseroni, aroundwithrebecca su Instagram dove conta oltre 65mila follower, travel creator classe 2000 di Pieve a Nievole (in provincia di Pistoia) che del condividere consigli sulle vacanze low cost, spesso in Toscana, ne ha fatto il proprio lavoro. Rebecca ha aperto la pagina nel periodo della pandemia, quando studiava mediazione linguistica all’università. «È nato tutto un po’ per caso dalla mia passione per i viaggi, cominciai a postare foto e video di viaggi fatti in passato – racconta – Non credevo diventasse un vero lavoro ma adesso lo è, assieme ad altre collaborazioni sui social sempre nel settore turistico. In più con mio babbo ho una società che gestisce affitti brevi». 

Che mete consiglia in questo periodo, a chi non vuole spendere troppo e vuole rimanere in Toscana? 

«Il mio consiglio principale è quello di optare per un tipo di turismo più lento, scegliendo delle destinazioni non conosciutissime come Firenze, il Chianti o la Val d’Orcia, che sono bellissime ma care. I borghi più sconosciuti sono l’ideale. Penso a tre zone della Toscana. La Lunigiana, che è ancora molto sottovalutata, terra di confine con la Liguria e l’Emilia: autentica, piena di castelli come quello di Fosdinovo, borghi molto suggestivi come Pontremoli e una cucina particolare. Poi la Valdera, che è simile alla Val d’Orcia ma molto meno cara. Tra Pisa e Volterra si trovano borghi molto curati, dai più noti come Peccioli e Lajatico ai più inediti come Toiano, borgo fantasma dove non ci sono quasi più abitanti ma il panorama è fantastico. Chiudo con i borghi del tufo, in Maremma, Pitigliano, Sorana e Sovano. Un’area in cui si trovano anche dei percorsi trekking suggestivi sulle vie cave etrusche».

Delle mete abbastanza “indie”. E per chi cerca il mare?
«Direi la parte sotto San Vincenzo o comunque da Livorno in giù fino al Grossetano. La Buca delle Fate sotto Baratti, Cala Violina, Castiglione della Pescaia o l’Argentario, i prezzi non sono bassi ma in confronto alla Versilia il mare è più bello. E magari sono posti presi meno d’assalto, specialmente ad aprile».

Un’opzione da zaino in spalla?
«Se si hanno più giorni suggerisco il cammino di San Jacopo, da Firenze a Livorno, peraltro gemellato con quello di Santiago di Compostela. Passa da Prato, Pistoia, Montecatini, Pescia, Lucca e Pisa, ma a seconda del tempo a disposizione si può scegliere un tratto più breve. Dà la possibilità di visitare sia le città che paesini in cui altrimenti non si avrebbe modo di andare. Il mio preferito è Serravalle Pistoiese».

Ovunque si vada, per contenere i costi bisogna però avere le idee chiare e fare delle scelte.
«Certo, io quando viaggio cerco di risparmiare a partire ad esempio dai trasporti, preferendo autobus e treni al posto dell’auto. Ma anche evitando di mangiare fuori ogni pasto, magari scelgo alloggi con una cucina oppure cerco dello street food tipico. Preferisco spendere di più per le esperienze. Degustazioni, noleggio di ebike, giri a cavallo, dipende dai gusti. In ogni caso si può viaggiare anche spendendo poco, è tutta una questione di scelte e organizzazione».

Sapersi informare è fondamentale e non sempre sul web si trova quel che si cerca. Ha istruzioni per l’uso?
«Al giorno d’oggi consiglio di informarsi anche sui social. Sulle pagine dei creator, ma anche quelle degli enti del turismo, spesso più aggiornate dei siti. Sul sito Visit Tuscany ci sono comunque itinerari già pronti. Per le esperienze io cerco sulle varie piattaforme, come Airbnb Experiences e Get your guide. Anche Tik Tok è utile, si può usare come motore di ricerca. Noi che creiamo contenuti offriamo proposte a trecentosessanta gradi, da cosa fare a dove mangiare. Un tempo c’erano le riviste, noi facciamo lo stesso lavoro ma in versione digitale».
 

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