Il Tirreno

MASSA MARITTIMA. Sono arrivati nella notte (di venerdì) e se ne sono andati in una domenica mattina.

Le circa 200 persone che hanno partecipato al rave party in località Croce alla Selva, su un campo demaniale tra le frazioni di Niccioleta e Prata tutt’altro che semplice da raggiungere, hanno cominciato a lasciare la festa verso le otto di ieri. Il deflusso delle auto – una sessantina – è stato tranquillo. E il bilancio finale è di 80 persone identificate sul posto.

• Perchè in Italia (di solito) i rave party non si sgomberano con la forza

Durante la notte tra ieri e sabato è sempre stato presente il cordone delle forze dell’ordine che hanno monitorato la situazione sin dalla mattina di sabato, presidiando costantemente anche le strade di accesso alla località per evitare che altre persone si aggiungessero alla festa non autorizzata.

Appena sarà possibile, la sindaca di Massa Marittima Irene Marconi effettuerà un sopralluogo sull’area, un campo di proprietà pubblica. Alla fine, a conti fatti, il primo rave di Massa Marittima – «non ne abbiamo mai avuto uno», aveva detto la prima cittadina – è durato un giorno e due notti.

Lo scorso venerdì, all’imbrunire, i residenti delle frazioni, comunque lontane dalla località scelta, avevano sentito una musica techno. Una volta arrivati, infatti, i ragazzi del rave avevano montato le tende e anche le casse audio.

Com'è stata gestita la fine del rave

In seguito sono state allertate le forze dell’ordine, che hanno subito attivato tutte le procedure del caso, con un piano antirave che prevede un’azione congiunta che ha coinvolto polizia, carabinieri e finanza, coordinati dalla Prefettura.

E alla fine il rave party – da quanto si apprende – si è concluso senza particolari criticità, anche nel momento in cui i partecipanti hanno lasciato la località.