In Toscana la “città anti-stress” nel bosco: qui si vive immersi tra gli animali dimenticando i problemi
La presidente Giada Frosini «La partenza è prendersi cura degli animali, qui ogni persona può trovare un’affinità con i pelosi»
C’è un bosco, nel comune di Riparbella – sulle colline che dividono la provincia di Pisa e quella di Livorno – dove bambini, giovani, persone fragili, con disabilità e anziani si ritrovano in un mondo che potrebbe essere quasi scomparso ma che, per incanto invece ancora esiste. A pochi metri dal caos della città si apre un giardino popolato da animali cresciuti per entrare in relazione con gli esseri umani e magari favorire contatto un po’ più stretto anche con se stessi. Dalle piccole galline ai grandi cavalli, dai gatti ai cani, dai maialini vietnamiti alle capre, dagli asini ai pony, fino a una mucca highlander.
Il progetto
Un ettaro di terra immerso nel verde dove un gruppo di persone riunite in un’associazione di promozione sociale pensano e inventano attività all’insegna dell’inclusione, avviano collaborazioni con residenze sanitarie assistite della zona e organizzano campi estivi, ludoteche, percorsi riabilitativi e di rieducazione alla socialità. «Il tutto partendo – spiega la presidente Giada Frosini, di professione psicomotricista – dal prendersi cura degli animali, in un contesto di ascolto senza giudizio. Il presupposto è la creazione di un ambiente naturale in cui la biodiversità intesa come varietà e variabilità degli organismi viventi e dei sistemi ecologici in cui essi vivono rappresenta una risorsa fondamentale e un arricchimento». E infatti il progetto, nato nel 2018, che ha scommesso sulla realizzazione di un contesto sostenibile e green che unisca la zoologia e la relazione tra uomo e animale come mezzo per acquisire specifiche competenze formative e ridurre i pregiudizi e la diffidenza, si chiama “Biodivercity, la città della biodiversità”. Un luogo speciale insomma che racconta il valore del gioco di squadra e che affonda le radici nel contatto con le piante e con i pelosi di tante razze e specie differenti. «Proprio la variabilità degli animali presenti – continua Frosini – permette che qualsiasi individuo possa trovare ed esprimere un’affinità particolare con un tipo di peloso a due o a quattro zampe. La relazione con gli animali sia in forma di laboratorio attivo, sia in forma di visione partecipativa, può rispondere a bisogni urgenti che i ragazzi, soprattutto in età adolescenziale, si trovano ad affrontare nelle molte e spesso complesse situazioni che la società contemporanea gli impone di affrontare quotidianamente. Questo è ancora più vero quando ci troviamo di fronte a soggetti fragili, con disabilità o disagio psichico, ma anche a realtà dove è indispensabile favorire l’integrazione per raggiungere un fine comune, in uno spazio, per le sue caratteristiche, particolarmente idoneo come quello naturale».
Anti stress
Un’oasi di pace dove i problemi, compresi l’ansia e lo stress, si ridimensionano. I bambini si incuriosiscono, gli anziani sfoggiano sorrisi e le famiglie toccano con mano come un legame affettuoso con gli amici animali sia una vera ricchezza. «Ultimo obiettivo, ma non per importanza, di questo piano della biodiversità, è quello – aggiunge – di cercare di promuovere la cultura del volontariato tra gli adolescenti in un’ottica educativa. Una parte importante del lavoro è svolta da chi dedica il proprio tempo ai pelosi e piumosi, che devono essere nutriti, educati, coccolati e accuditi, ognuno a modo suo». Così l’elenco delle iniziative promosse dall’associazione è lungo e capillare. Ma al centro ci sono sempre gli animali. «Che favoriscono – conclude la presidente – la piena espressione delle persone, di solito ridotta quasi esclusivamente al linguaggio verbale, incentivano le emozioni e stimolano una comunicazione profonda basata su sincerità ed empatia. Il rapporto che si crea con l’animale incoraggia la fiducia, aumenta il benessere e favorisce l’apertura a nuove esperienze, sviluppando processi di apprendimento più rapidi».