Il Tirreno

Toscana

I nostri pelosetti amici animali
Un’onda d’amore

Klaus e Andros, da cani “difficili” a migliori amici dell’uomo: le storie a lieto fine del Canile Rifugio di Pescia

di Elena Andreini
Klaus e Andros, da cani “difficili” a migliori amici dell’uomo: le storie a lieto fine del Canile Rifugio di Pescia

La legge 59 del 2009 prevede che un cittadino faccia richiesta al Comune di residenza per ottenere la rinuncia alla proprietà del cane e dia adeguata motivazione di questa scelta. A quel punto l’ente ha 15 giorni di tempo per decidere se accettare o meno

4 MINUTI DI LETTURA





Se Klaus non avesse incontrato il suo amico umano, operatore del canile ed esperto nel recupero dell’equilibrio dell’animale, forse la sua vita sarebbe stata triste. Il cane, un meticcio con parentele Pitbull, si trova nel Canile Rifugio Valdiflora a Pescia (Pistoia), ma presto potrà lasciare la cuccia della struttura per condividere la quotidianità con il suo salvatore umano. Klaus aveva alle spalle una storia di cane pericoloso e un periodo di stazionamento nel canile di Firenze. Aveva avuto una vita rocambolesca con situazioni complesse e intrecciate che lo avevano reso poco propenso ad avvicinare le persone. È stata la pazienza e la competenza di un medico veterinario a riportarlo a un bilanciamento del suo comportamento e un operatore del canile a farlo capitolare definitivamente diventando un “cucciolone”.
Le storie
Anche per Andros la storia ha avuto un lieto fine quando ha incontrato la sua famiglia adottiva. Andros, meticcio Border Collie, era stato catturato dagli operatori del Canile Rifugio mentre vagava in uno dei territori dell’Unione della Media Valle del Serchio. Era un cane inselvatichito e diffidente verso gli umani, si portava addosso chissà quali storie complesse che lo avevano reso ispido nei confronti di chiunque. Una volta arrivato in canile, l’animale è stato rieducato e piano piano la sua voglia di affetto è emersa, ma soffriva ancora di momenti critici fino a quando non ha incontrato quella che sarebbe diventata la sua famiglia e, potere dell’amore, Andros ha recuperato l’equilibrio e trovato una casa e tanto affetto. Sono storie a lieto fine che racconta Diego Corradini, titolare del Canile Rifugio Valdiflora dove oggi sono ospitati 46 cani. «Siamo un canile accreditato secondo la legge 59 del 2009 – spiega Corradini – e abbiamo le caratteristiche tecniche per essere un canile rifugio e sanitario. Il nostro intervento è all’interno dei comuni convenzionati».

L’attività

Il canile recupera animali nelle zone di Pescia, Buggiano, Ponte Buggianese e poi Unione dei comuni dela Garfagnana e della Media Valle del Serchio, e si occupa anche degli animali di Larciano e Lamporecchio. Qui arrivano anche cani attraverso i sequestri anche da fuori Toscana. Non sono molti, invece, gli animali per rinuncia di proprietà. Un procedimento questo che Corradini spiega nei minimi particolari. «La legge 59 prevede che un cittadino faccia richiesta al Comune di residenza per chiedere la rinuncia di proprietà del cane e sostanzi la ragione di questa decisione – afferma Corradini – A quel punto il Comune ha 15 giorni di tempo per rispondere e qui noi accettiamo questi cani soltanto se i Comuni li prendono in carico, sempre all’interno della convenzione. È l’ente pubblico che decise, non prendiamo cani direttamente dai privati». Adesso nelle cucce e nei box ricavati all’interno della struttura gli animali sono in attesa delle adozioni anche se, racconta Corradini, stanno andando bene, le persone entrano nel canile e poi escono con la voglia di adottare dopo aver incontrato il “loro” futuro animale. «Qualche difficoltà emerge per i cani più problematici – spiega – o con situazioni sanitarie critiche oppure soggetti anziani. Poi ci sono casi con un passato problematico oppure cani che derivano da cessioni di proprietà. Ma grazie anche all’intervento di educazione al quale viene sottoposto il cane, alla fine le adozioni riescono ad avere un esito positivo».

Di sicuro, spiega Corradini, il cane non deve subire lo stress di essere riportato al canile. «Non è possibile portare indietro un cane perché abbiamo un filtro per l’adottabilità – precisa – . Il futuro padrone può incontrare il cane almeno tre volte. E se nasce un legame e la persona si rende conto che quello sarà il suo animale allora potrà decidere di adottarlo. Ma ne deve essere sicuro, perché evitiamo al cane di essere riportato e di subire una nuova delusione». Per i cani difficili, le adozioni sono più lente, ma non impossibili come dimostrano le storie di Andros e di Klaus, un cane quest’ultimo di mezza età. Ogni cane si porta addosso una storia e tutte sono particolari, ma spesso è proprio da queste esperienze che si intrecciano nuovi e commuoventi rapporti con le persone che entrano nel canile per cercare un amico per la vita. E lo trovano sempre. Chi sia interessato a contattare il canile di via Madonna del Tamburino, nel comune di Pescia, può farlo chiamando il numero di telefono 349 863 7590 oppure inviando una mail all’indirizzo info@rifugiovaldiflora.it.


 

Primo piano
L'indagine

Assalto al portavalori, al setaccio gli spostamenti Toscana-Sardegna: un medico faccia a faccia con i banditi che scappano con la sua auto

di Martina Trivigno
Sani e Belli