Pisa, la Stazione diventa “zona rossa”: i motivi delle decisione, le vie coinvolte e le speranze del sindaco
La città della Torre si aggiunge a un elenco aperto da Firenze e Bologna: gli obbiettivi del dispositivo
PISA. Anche a Pisa scatta una “zona rossa”. Nello specifico, piazza della Stazione e strade adiacenti. Intanto per due mesi. Un’area critica da anni: risse tra bande di spacciatori, microcriminalità, degrado. Ma anche un’area dove da pochi mesi si è conclusa un’operazione di restyling urbano da 2,6 milioni di euro. Però i problemi restano. Così la città della Torre risponde accettando “l’invito” del ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi.
A fine anno il titolare del Viminale aveva inviato una direttiva a tutti i prefetti per sottolineare l’importanza di individuare, con apposite ordinanze, aree urbane dove vietare lo stazionamento e allontanare chiunque manifesti comportamenti aggressivi, minacciosi o molesti, così come soggetti con precedenti penali. «Il ricorso alle cosiddette “zone rosse” – sottolinea il ministero – rientra nella più ampia strategia volta a garantire la tutela della sicurezza urbana e la piena fruibilità degli spazi pubblici da parte dei cittadini». Pisa si aggiunge a un elenco che è stato aperto da Firenze e Bologna. Nel capoluogo toscano il divieto di stazionamento è disposto nel parco delle Cascine, alla Fortezza da Basso e alla stazione di Santa Maria Novella fino alla zona di via Maso Finiguerra. Zone rosse anche a Milano, Napoli e Padova.
A Pisa la decisione è stata presa dopo una riunione in Prefettura del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, presieduta dalla prefetta Maria Luisa D’Alessandro. La motivazione principale è che quella di Pisa «è la seconda stazione della Toscana per numero di presenze, registrando un transito stimato di circa 20 milioni di viaggiatori l’anno, concentrati principalmente tra le 7 e le 18. Considerando quindi l’elevato afflusso di persone è stato valutato che quest’area necessiti di maggiori misure preventive».
A spingere per questa soluzione è stato anche e soprattutto il sindaco Michele Conti (Lega). «Nelle grandi città dove è stato sperimentato – dice – il provvedimento ha permesso in pochi mesi di individuare e allontanare centinaia di soggetti. L’aumento dei servizi di controllo si affianca ai nostri investimenti per le opere di riqualificazione dell’area, inclusi il potenziamento dell’illuminazione e videosorveglianza».
Le strade da includere nella “zona rossa” sono state individuate dopo un’analisi degli indici di delittuosità nell’area della Stazione realizzata dal questore Raffaele Gargiulo, con la collaborazione del comandante provinciale dei carabinieri Mauro Izzo e di quello della Guardia di Finanza, Salvatore Salvo, della Municipale, dei rappresentanti delle Ferrovie dello Stato e dei referenti dell’operazione “Strade Sicure”. È una sorta di quadrato che ha per confini piazza della Stazione, via Mascagni, via Puccini, viale Bonaini e viale Gramsci. In concreto saranno potenziati i servizi di controllo che «saranno suddivisi tra le forze di polizia con la collaborazione della polizia municipale e dei militari dell’Operazione “Strade Sicure”».
E del resto se oggi la situazione si è aggravata, i sintomi c’erano già in passato. «Io sono stato a Pisa dal 2009 al 2012. È passato qualche anno, ma la ricordo come una città dall’equilibrio precario», ricorda l’ex questore Raffaele Micillo. «E anche i fatti recenti lo hanno dimostrato. Noi abbiamo usato sempre il massimo dell’accortezza. Ma i tempi sono cambiati e, quindi, se c’è qualcosa che possa garantire sicurezza cum grano salis, fatta con equilibrio, meglio».