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Unicoop Tirreno verso la fusione con Coop Centro Italia: parte l’iter

di Luca Centini
Unicoop Tirreno verso la fusione con Coop Centro Italia: parte l’iter

Nascerà Coop Etruria, un colosso con punti in vendita in Toscana, Umbria e Lazio. L’operazione sarà concretizzata entro l’estate

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PIOMBINO. Il percorso è delineato. Ora si tratta di trasformarlo in realtà. Già dalla prossima estate potrebbe nascere Unicoop Etruria, frutto della fusione per incorporazione tra Unicoop Tirreno e Coop Centro Italia. Un passaggio importante e delicato per la cooperativa nata nel 1945 a Piombino, allora si chiamava La Proletaria, da decenni punto di riferimento per i consumatori della Toscana.

Le indiscrezioni relative alla possibile trasformazione societaria delle due cooperative sono “esplose” definitivamente in queste ore, in seguito alla distribuzione di un volantino dei Cobas del lavoro privato, particolarmente scettico sulla natura dell’operazione. Unicoop Tirreno, interpellata dal Tirreno, al momento non rilascia dichiarazioni in merito alla vicenda, riservandosi di intervenire pubblicamente solo dopo aver compiuto i passaggi necessari con le organizzazioni sindacali.

Tuttavia il percorso che dovrà condurre Unicoop Tirreno alla fusione con Coop Centro Italia, secondo quanto raccolto, sarebbe già stato annunciato ai quadri di primo livello e ai capi negozio, nel corso di una riunione che si è tenuta sabato a Vignale. Passaggi simili sarebbero già avvenuti in Umbria (la sede è a Castiglione del Lago, in provincia di Perugia).

Nella mattinata di oggi si dovrebbero concretizzare i passaggi con i sindacati Cgil, Cisl e Uil, mentre domani è atteso il tavolo con le altre sigle sindacali. Il percorso di fusione, qualora si dovesse concretizzare, unirebbe nel nuovo “contenitore” Unicoop Etruria due delle sette grandi cooperative di consumo italiane raccolte sotto l’insegna Coop.

Unicoop Tirreno è una realtà che poggia le sue basi su 101 punti vendita tra Toscana, Lazio e Umbria, ha circa 525mila soci e 3.700 dipendenti, il 95 per cento dei quali con contratto a tempo indeterminato. Nel 2023 la cooperativa ha chiuso l’anno con un utile netto consolidato di 1,9 milioni di euro, con un fatturato in crescita del 4 per cento rispetto all’anno precedente, pari a 877,9 milioni. Lo scorso luglio Simonetta Radi ha assunto il timone della cooperativa, subentrando al presidente uscente Marco Lami, che è stato alla guida di Unicoop Tirreno dal 2006 e ha raggiunto la pensione nel 2024, condividendo con il direttore generale Piero Canova (sostituto a luglio da Gianni Tarozzi) le strategie necessarie a un complicato risanamento della cooperativa. Non è chiaro, al momento, quale sarebbero gli obiettivi strategici e finanziari legati alla fusione con la Coop Centro Italia, formata da circa 360mila soci e costituita da una rete di 75 punti vendita.

La cooperativa con sede in provincia di Perugia è stata creata nel 1997, frutto della fusione tra Unicoop Senese e Coop Umbria.

L’operazione è in divenire, insomma, e già nelle prossime ore si dovrebbero avere dei dettagli in più sui prossimi passaggi. Scettici, ancor prima di incontrare i vertici della cooperativa, i Cobas: «Sono finite le prese in giro – attaccano – il prendere tempo, le sinergie condivise, è ormai ufficiale: Unicoop Tirreno si fonde, dicono per incorporazione, con Coop Centro Italia e nasce Unicoop Etruria società cooperativa. Si incorpora quel poco che resta nel panorama cooperativo locale». Vedremo se, una volta illustrati i dettagli dell’operazione, le critiche saranno comunque feroci.


 

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