Il Tirreno

Toscana

Scuola 2030

La tradizione della letterina

di Linda Salvadori*
A grandi e bambini piace scrivere a Babbo Natale
A grandi e bambini piace scrivere a Babbo Natale

«Caro Santa Claus, portaci la pace. Vorrei che nessuno combattesse più per ottenere il rispetto dei diritti»

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Il 25 dicembre è alle porte, e ormai le persone sono in cerca di tantissimi regali da fare a cari ed amici; giochi, libri, biglietti per scappare dal caos e chi invece regala la sua presenza ai familiari che abitano lontano, e che si possono vedere solo in rare occasioni.

Uscire e vedere tutti gli addobbi natalizi, mi fa tornare in mente quando da piccola restavo sveglia con mio fratello, perché volevamo a tutti i modi vedere Babbo Natale, senza però riuscire nella nostra umile missione.

E rido ancora quando sento raccontare dai miei genitori tutti i regali che chiedevo nella letterina di Natale.

E dopo chissà quanti anni che non scrivo una letterina, voglio cercare di riprovare le stesse emozioni di quei giorni, con la stufa accesa e con il calendario dell’avvento che mi aiutava a tenere il conto alla rovescia per arrivare al giorno di Natale.

E siamo nuovamente qua, Caro Babbo Natale.

Sono Linda, una studentessa del quinto anno di un istituto tecnico, dopo tantissimo tempo che non ti ho più scritto, rieccomi qui, nella speranza che nel tuo piccolo riesca a realizzare questi piccoli desideri.

Ho iniziato a scriverti quando ero piccola, per poter ricevere un sacco di regali, che con la tua slitta, spesso mi portavi sotto l’albero; ora ho diciott’anni, sono cambiate un sacco di cose, e inaspettatamente sono cambiate anche le mie ambizioni ed i miei desideri.

Per questo Natale più che mai vorrei che ci fosse abbastanza felicità per tutti quanti.

Durante quest’anno ho visto un sacco di persone che erano tristi, spesso demoralizzate da qualcosa e altre volte le ho viste trattenere lacrime che non dovrebbero esistere.

Spesso non ci accorgiamo di quanto possa essere importante la felicità, perché probabilmente non tutti hanno idea di cosa possa essere.

Normalmente si intende come felicità quella sensazione positiva che si prova quando ci regalano una cosa che noi si desidera da tanto, oppure quando prendiamo un bel voto a scuola dopo aver studiato tanto.

Vorrei un mondo felice, nel quale la felicità non è data solo dalle cose materiali, o da delle valutazioni, vorrei che questa felicità fosse data anche dal poter riabbracciare i nostri cari, eliminando per un breve periodo i brutti momenti o ricordi che spesso dividono una famiglia, che anche da chi spende denaro solo per andare dai propri parenti, anche se senza regalo.

Perché alla fine secondo me è quello il regalo più bello; la loro presenza. Una presenza che per averla anche solo un giorno è costata un sacco di tempo e soldi.

E poi chiedo la fine della guerra; non hai idea di quanto sia dura ancora oggi dover ascoltare notizie di bombardamenti e di dichiarazioni di guerra.

E non hai idea di quanto mi dia fastidio pensare che mentre noi si festeggia, c’è chi invece deve combattere per il proprio paese.

Vorrei che nessuno combattesse più, con il rischio di sacrificare la propria vita per avere dei diritti, dei diritti che dovrebbero spettare a priori.

Per non pensare alle famiglie sfollate che devono fuggire, dei bambini che vedono il proprio padre, fratello o altro parente mettersi una divisa militare per cercare di dare un futuro migliore alla propria famiglia.

Non puoi immaginare quanto sia bello e allo stesso tempo commovente vedere un mondo dove le armi non vengono più usate, che le cose vengono decise democraticamente, senza nessun tipo di violenza come giustificazione a qualunque tipo di comportamento.

Quante persone sarebbero felici di vedere la propria famiglia al completo senza la paura di perdere qualcuno per colpa di un proiettile?

Non lo so sinceramente, sicuramente non sono poche, ma soprattutto vorrei bambini sorridenti, con la loro famiglia pensando a programmare le vacanze, piuttosto che la loro fuga.

Mi vengono i brividi a pensare che il mondo non sia mai completamente felice, e senza guerra, che in questo mondo anche durante il giorno dove ci si scambia i regali, dall’altra parte del mondo ci siano delle armi, il cui suono rimbomba.

Vorrei solo questo, avere un briciolo di serenità e spensieratezza in un mondo, dove per tutto questo tempo non è mai esista in tutto il mondo, in maniera equilibrata.

*Studentessa

di 18 anni

dell’Itcg Fermi

di Pontedera

(Pisa)
 

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