Phishing, smishing e vishing: il decalogo delle truffe on-line
La differenza è il punto di partenza per entrare nel vostro conto
Con il passare degli anni, per noi, è diventato ormai indispensabile se non quasi obbligatorio avere una carta, che sia prepagata o di qualunque altra tipologia. Questa nostra evoluzione può essere data da molteplici motivazioni, come ad esempio il fatto di avere sempre tutti i soldi a portata di mano, essere sempre pronti con un click a poter bloccare una carta in caso si perda il portafoglio, oppure semplicemente per metterci lo stipendio di lavoro.
E con il passare degli anni, pure lo shopping online è diventato indispensabile; alcune volte costano meno che in negozio, altre volte perché non abbiamo la possibilità di raggiungere il negozio ed altre volte perché lo si può fare letteralmente ovunque; a scuola o anche a lavoro è possibile acquistare ciò che abbiamo nel carrello. Tutto sembra andare perfettamente, ma internet non si smette mai di conoscerlo, è sempre in evoluzione e con lui sono sempre in evoluzione anche i possibili modi di poterci truffare. Ebbene sì, ci sono tantissimi modi in cui un ipotetico truffatore cerca di farci cascare nel suo tranello con lo scopo finale di clonare la nostra carta, o per rubarci l'identità digitale. Innanzitutto le truffe online sono molto frequenti e migliorano di volta in volta per rendersi il più realistiche possibili. Probabilmente noi, intesi come giovani non ci si cascherebbe mai, perché siamo sempre con il telefono in mano e siamo “più aggiornati” della generazione che ci precede.
Lo smishing
Le principali forme di truffa che girano oggi sono il phishing, lo smishing e il vishing; tendenzialmente possiamo dire che sono pressoché identiche, perché alla fine fine il passo finale è avere le tue credenziali per rubarti l'identità, ma solo una cosa li differenzia tra loro. La differenza sostanziale è su come iniziano;lo smishing è una truffa che avviene tramite un SMS, l'esempio classico è quando si fingono magari un corriere o le poste; ti scrivono dicendo che hai un pacco che è fermo in dogana e che se vuoi sbloccarlo devi inserire le tue credenziali e poi pagare una tassa.
Il vishing
Poi il vishing che è una truffa che avviene tramite voce, in chiamata precisamente. Il truffatore chiama fingendosi un addetto bancario che magari è convenzionato in molte tipologie di carte, e ti comunica che uno sconosciuto (ovviamente inventato e inesistente,. visto che sono loro i veri ladri) ha tentato di entrare nel suo conto, e che devi confermare le tue credenziali per confermare che i dati siano protetti.
Il phishing
Infine abbiamo il phishing, che è l'esempio classico di truffa; una mail ti arriva una mail. Un truffatore potrebbe inviare un'e-mail che pretende di provenire dall'IRS. Questa e-mail comunica al destinatario che c'è un problema con la dichiarazione dei redditi. Per risolvere il problema, la vittima deve chiamare un numero di telefono fornito nell'e-mail, che lo collega direttamente al truffatore. Eppure ogni tanto riusciamo a sgamare queste truffe. E come? Attraverso l'uso scorretto dell'italiano. Molto spesso gli SMS e le mail sono scritte con una grammatica abbastanza scorretta, attraverso discorsi scollegati tra loro, oppure molto spesso si capisce direttamente dalla mail da cui proviene la truffa, come per esempio c0nto@intesasanpa0l0.com. Prima di abboccare a queste truffe è sempre meglio chiamare per sicurezza il punto di riferimento fisico della banca.
*Studentessa di 18 anni dell’Itcg Fermi di Pontedera