Tennis, quando i soldi fanno la differenza… di genere: il caso e la storia dei montepremi diversi
Stesso montepremi negli Slam per chi vince tra maschi e femmine: ma non è sempre così
Alla fine dello scorso luglio si è concluso il torneo di Wimbledon, il più prestigioso evento del tennis mondiale, con la vittoria nel singolare femminile di Barbora Krejcikova e in quello maschile di Carlos Alcaraz.
Parità di...soldi
Entrambi hanno vinto 2,7 milioni di sterline, circa 3,21 milioni di euro, nell’edizione con il montepremi più alto di sempre. È da diciassette anni che a Wimbledon il montepremi è lo stesso per uomini e donne. Nel 2007 era stato l’ultimo dei quattro tornei del Grande Slam, i più importanti della stagione tennistica, a raggiungere la parità salariale. Us Open lo aveva già fatto nel 1973, Australian Open nel 2001 e Roland Garros sempre nel 2007.Quella sulla parità salariale nei tornei del Grande Slam è stata una decisione importante, ma non risolutiva di un problema che continua a persistere nel tennis mondiale. In tutti gli altri tornei, infatti, il divario salariale di genere è ancora molto ampio. Se si escludono i tornei dello Slam, la somma dei montepremi di tutti i tornei che si sono giocati finora quest’anno nel circuito maschile è stata il 75 per cento più alta di quella del circuito femminile.
L’approfondimento
Secondo un’analisi del giornalista esperto di dati John Burn-Murdoch sul Financial Times, è il divario più grande dal 2001. Per fare qualche esempio concreto tra i tornei più famosi, quest’anno agli Internazionali di Roma la campionessa del torneo femminile, Iga Swiatek, ha vinto 244.310mila euro, contro i 391.680mila euro del campione maschile Alexander Zverev. Entrambi i tornei valgono lo stesso numero di punti, cioè mille nella classifica della Atp per uomini e donne. Eppure, tra gli sport più seguiti, il tennis è citato spesso come un esempio virtuoso sulla parità di genere. Ci sono diverse ragioni per cui il problema è molto sottovalutato. La prima è che una grossa parte del pubblico del tennis segue solo i grandi eventi come gli Slam o i Master 1000 ed è portata a pensare che oltre a quello ci sia poco, o che tutto il tennis assomigli a quei tornei. Ma non è così. La seconda è che le tenniste di vertice, quelle più in vista, sono le sportive più pagate al mondo, ma in ogni caso meno dei loro colleghi uomini, e appaiono ai più come privilegiate, piuttosto che come discriminate. C’è poi una terza motivazione più storica, e riguarda il fatto che il tennis è tra tutti gli sport quello che ha avuto le battaglie più iconiche per la parità di genere, portate avanti da alcune delle atlete più famose di sempre, come Billie Jean King e le sorelle Venus e Serena Williams. Il loro impegno è stato molto raccontato, anche in film assai popolari, contribuendo a creare l’equivoco per cui i problemi fossero stati risolti.
Un po’ di storia: King
Nel 1973 fu la stessa King a spingere gli US Open, che si giocano negli Stati Uniti, a diventare il primo torneo ad abolire il divario salariale tra uomini e donne. Nata a Long Beach, in California, King era la tennista americana di punta e amatissima, aveva vinto consecutivamente le edizioni del 1971 e del 1972 del torneo e disse che non si sarebbe presentata l’anno successivo se i montepremi non fossero stati equiparati a quelli previsti per i maschi: riuscì nel suo intento. Più di quarant’anni dopo furono altre due statunitensi, Venus e Serena Williams, a esporsi con continuità (convincendo altre campionesse a farlo) per ottenere lo stesso risultato nei due tornei dello Slam che ancora non avevano equiparato i montepremi, Wimbledon e Roland Garros. Nel 2006 Venus Williams, che in carriera ha vinto sette Slam, inviò una lettera al Times, il principale quotidiano di Londra, dove si gioca Wimbledon, dal titolo: «Wimbledon mi ha mandato un messaggio: sono solo una campionessa di serie B». Ci sembra importante come argomento perché non riteniamo giusta la disparità salariale, visto che i tornei danno gli stessi punti a entrambi. Inoltre non vediamo perché dovrebbero dare uno stipendio diverso. Tutti i tornei dovrebbero seguire l’esempio dei Grandi Slam. La cosa ci ha provocato un po’ di tristezza, indignazione e ci ha sconvolti, perché c’è una differenza davvero abissale tra i due stipendi e non riusciamo a capire il vero motivo di questa differenza.
*Studenti dell’Itcg Enrico Fermi di Pontedera