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Il racconto

Io, ragazzina presa di mira, salvata dalla militanza politica: il racconto di una liceale di Pontedera

di Anna Guidi*
Io, ragazzina presa di mira, salvata dalla militanza politica: il racconto di una liceale di Pontedera

In un’epoca segnata da violenza e isolamento, l’impegno politico offre ai ragazzi un’alternativa: un gruppo costruttivo, valori educativi e la possibilità di diventare cittadini consapevoli

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Al giorno d’oggi la nostra società si trova a fare i conti con il dilagare della violenza e del disagio tra i giovani. Infatti se, da un lato, abbiamo a che fare con le cosiddette “baby gang”, dall’altro troviamo giovani sempre più soli e smarriti. In questo scenario drammatico, un’attività che può aiutare i ragazzi è la militanza politica, al di là del colore che ciascuno decide di darle. Vediamo perché.

Un gruppo sano
In primo luogo, il giovane o la giovane può trovare un gruppo di appartenenza sano e costruttivo dove ha la possibilità di instaurare nuovi legami, anche oltre la sua zona, spesso viaggiando in autonomia. Possono inoltre aprirsi numerose opportunità per un ragazzo o una ragazza per quanto riguarda il suo futuro se deciderà di portare questa passione a un livello superiore.

Funzione educativa
Fondamentale è poi la funzione educativa della politica, poiché la militanza insegna a collaborare con gli altri, a dibattere argomentando , a lavorare duramente per raggiungere grandi e piccoli traguardi da festeggiare.

Accettare le sconfitte
La militanza politica insegna però anche ad accettare le sconfitte e a mettersi in discussione cercando gli errori, che possono essere scomodi, per migliorare successivamente. Inoltre aiuta soprattutto ad essere cittadini attivi e consapevoli di ciò che ci circonda, rendendoci padroni del nostro pensiero (qualsiasi esso sia) e quindi di noi stessi.

Il mio riscatto
Io stessa sono stata “salvata” dall’impegno politico. Nel mio paesino, e anche in altri contesti, venivo vista sempre come “la ragazza strana” che veniva esclusa e presa di mira. Entrando in un sindacato studentesco e poi fondando un’associazione con altri ragazzi ho avuto la possibilità di riscattarmi, trovando un gruppo che mi ha accolta dandomi l’opportunità di uscire da quella realtà che tanto mi stava stretta. Non so dove sarei oggi se non avessi iniziato a militare.

La lezione di Gramsci
Vorrei concludere dedicando ai miei coetanei questa frase di Gramsci: «Istruitevi, perché avremo bisogno della vostra intelligenza. Agitatevi, perché avremo bisogno di tutto il nostro entusiasmo. Organizzatevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra forza».

Studentessa del liceo XXV Aprile di Pontedera (Pisa)
 

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