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Contratto lavoratori dei porti, il sindacato Usb: «Rinnovo del ccnl da rigettare». I motivi

di Iacopo Simoncini

	Il punto del sindacato sul rinnovo del contratto
Il punto del sindacato sul rinnovo del contratto

La sigla: «Pochi spiccioli in cambio di una stretta su malattia e turni, il tema del lavoro usurante? Sparito dalla discussione»

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L’Usb, non presente al tavolo delle trattative, boccia senza appello l’ipotesi di accordo del contratto Collettivo nazionale dei lavoratori dei porti. «Proprio nei giorni in cui i portuali americani, dopo giorni di scioperi mai visti, portavano a casa un aumento del 10% annuo sulla retribuzione, a Roma, nel silenzio e di “nascosto”, con un’improvvisa accelerazione, viene rinnovato il contratto dei dipendenti delle imprese portuali», esordisce l’organizzazione sindacale.

La nota

«Le organizzazioni che hanno sottoscritto l’ipotesi di accordo, che sarà oggetto di una votazione – sottolinea Usb – parlano già di aumenti significativi e di vittoria storica dei lavoratori. Fermo restando un’analisi più approfondita che faremo nei prossimi giorni non appena saranno chiari tutti gli elementi e andando però nello specifico dei numeri, la realtà sembra ben diversa: a novembre 2024 l’aumento reale netto in busta paga sarà di 58 euro netti (40 euro lordi + 50 lordi in Edr). Poi altre tranche di aumento periodiche fino ad arrivare a regime, solo nel gennaio 2027 quando l’aumento complessivo sarà di 129 euro netti. Il resto, soldi del Monopoli (welfare) e tre tranche per la vacanza contrattuale anche quelle in parte in welfare e pagato interamente non prima del luglio 2026».

«Nella stessa ipotesi di accordo – prosegue il sindacato – si parla esplicitamente di una stretta su quelle che vengono chiamate “microborbilità” cioè le malattie brevi, un tema da sempre molto caro alle controparti. In più per essere riconosciuto come turnista a 26 ore si dovrà lavorare due notti in più. Il tema del lavoro usurante, sul quale vi era stata mobilitazione e una comunione di intenti, è sparito totalmente dai radar. In definitiva il nostro giudizio non può che essere negativo. Questo rinnovo, come altri recenti su altri settori, non ha portato un aumento reale in busta paga considerato la perdita di acquisto dei nostri salari dovuto all’economia di guerra e alla speculazione. Quando andremo a prendere materialmente i nostri cedolini nei prossimi mesi non vedremo una vera e propria differenza sostanziale perché con l’inflazione odierna per arrivare, non a veri e propri aumenti, ma almeno al pari del passato potere di acquisto del salario, ci voleva ben altro. Tuttavia, siamo altrettanto consapevoli che la pressione esercitata dai lavoratori e anche dalla nostra organizzazione sindacale ha sicuramente scongiurato un risultato che inizialmente poteva essere ben peggiore».

E ora?

Cosa prevede per il futuro l’Usb? «Prima di tutto – rispondono dal sindacato – stiamo parlando di una ipotesi di accordo. La consultazione tra i lavoratori portuali deve essere svolta in tutte le aziende e dovrà essere trasparente e vedere la partecipazione di tutti i soggetti rappresentativi. Dal canto nostro abbiamo già avviato un confronto con i nostri delegati e con le nostre strutture sindacali e a breve comunicheremo la data di una prima assemblea nazionale. Respingere questa ipotesi di accordo nelle votazioni e in tutte le sedi possibili costringerebbe la “casta” del contratto (sindacati concertativi e padroni) a fare i conti con una volontà diversa. Costringerebbe a dover portare a casa un risultato migliore per tutti. Sarebbe inoltre un segnale importante di contestazione a un modo di gestire le relazioni sindacali arrogante e antidemocratico. Basti ricordare che la nostra organizzazione ha inviato adesione al vecchio contratto e chiesto di sedere al tavolo delle trattative avendo una larga rappresentatività in molti porti. Adesso tocca a noi tutti fare la nostra parte per rimettere al centro una piattaforma contrattuale degna di questo nome».

Intanto, per mercoledì prossimo ha indetto un primo sciopero per l’intera giornata contro il Ddl sicurezza e le nuove misure contro il diritto di sciopero.

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