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Pasqua 2025, la Toscana al top per il turismo slow: i borghi più richiesti. Il costo medio a notte e le incognite

di Alessandro Pattume

	Una veduta di Gavorrano
Una veduta di Gavorrano

Su le prenotazioni ma pesano le incognite Trump e Giubileo. Ok gli agriturismi in Maremma e in Lunigiana, Firenze e Pisa gettonatissime dagli stranieri

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La Toscana in cima alle classifiche delle mete più desiderate per i ponti di fine aprile. Borghi medievali, dimore storiche e buon cibo; mare, montagna e cammini in mezzo alla natura. La nostra regione si appresta a testare la nuova stagione dopo un 2024 da record e la pioggia dei primi mesi dell’anno.

Le aspettative e la fiducia sono alle stelle, ma le incognite maltempo e inflazione, così come il fenomeno “Giubileo” e l’effetto Trump, inducono alla cautela gli addetti ai lavori.

Prenotazioni da record

A dirlo è Jetcost. it, motore di ricerca turistica leader in Europa, per il quale il 2025 è l’anno delle prenotazioni record. Secondo l’analisi delle ricerche effettuate sul portale, la grande maggioranza di chi ha scelto un volo durante la Pasqua ha scelto la Toscana e soprattutto Firenze, diventata la quinta città più ricercata dai viaggiatori portoghesi e spagnoli, la settima per i francesi, l’ottava per i britannici e la 15esima per i tedeschi. E c’è anche Pisa tra le città più ricercate, risultando la scelta per i portoghesi, la settima per i britannici e olandesi, l’ottava per gli spagnoli e la nona per i tedeschi.

Rurale e slow

Le ville della Lucchesia, la Maremma e l’Isola d’Elba ma anche la Lunigiana, i cammini lungo la Francigena e ovviamente le città d’arte. Una breve ricognizione online rimanda una fotografia ben precisa: la Toscana è tra le mete più ambite per il ponte di Pasqua 2025. La conferma arriva anche dai grandi player nazionali dell’extralberghiero. Secondo i dati raccolti da Feries, per esempio, leader italiano nella ricettività extralberghiera online con i suoi portali Agriturismo. it e CaseVacanza. it, le mete più prenotate sono l’entroterra grossetano (Gavorrano), Capoliveri, Castiglione della Pescaia, Capannori, Massa, Lucca, Camaiore, Follonica, San Vincenzo e Castiglion Fiorentino. Si tratta soprattutto di turisti stranieri (51%) provenienti da Germania, Paesi Bassi, Svizzera, Francia e Polonia, con una media dei soggiorni in Toscana di 8 notti per 4 ospiti per alloggio e un costo medio a notte di 152 euro e di 1. 263 euro di prezzo medio a soggiorno.

Incognite e mercati

Sarà anche l’anno dei record, ma le incognite sono moltissime e l’attesa snervante. A quelle strutturali, come un mercato interno rallentato dal caro vita, si aggiungono elementi inediti come l’effetto Trump e anche il Giubileo. Tutti fattori che inducono gli addetti ai lavori alla cautela.

«Il mondo è a un quarto d’ora dall’esaurimento nervoso e mai come in questa stagione, Pasqua in primis e poi vedremo anche più avanti, bisogna essere cauti – spiega Laura Lodone, responsabile area turismo di Confcommercio Toscana – Ci sono situazioni economiche di mercati per noi importanti che inducono a fare i conti solo in fondo alla stagione. La Germania sta soffrendo, l’Inghilterra non fa più parte dell’euro e da quest’anno vuole il visto elettronico e grossi dubbi ci sono anche sull’America di Trump – aggiunge – non sono in grado di fare previsioni ma per fare un esempio, alcuni vettori aerei stanno riducendo i voli da e per l’Europa». Le dinamiche internazionali e la stagnazione del mercato interno non solo le uniche incognite: c’è anche il Giubileo.

«Il turista ordinario, quello che fa il tour delle città d’arte, penserà anche alla ressa che incontrerà a Roma quest’anno – spiega Cinzia Chiaramonti, vicepresidente della federazione delle imprese di viaggio (Fiavet) – . Cioè si rischia l’effetto Parigi e Olimpiadi dell’anno scorso. Sulla costa, per esempio a Pietrasanta e Massa, la domanda c’è ma le conferme stentano ad arrivare. E anche nelle città d’arte come Firenze, Lucca, Pisa e Arezzo il mercato si muove con grande lentezza. Poi lavoreremo sicuramente perché siamo “Tuscany” – conclude – la parola più cliccata sul web nel mondo anglossassone, ma per il momento non è una situazione così eclatante come credevamo».

Albergatori fiduciosi

Gli albergatori toscani professano cautela ma anche molta fiducia: le prenotazioni ci sono, così come la consapevolezza del lavoro svolto negli anni passati. «Sono assolutamente fiducioso – dice Daniele Barbetti, presidente di Federalberghi Toscana – . Il calendario dei prossimi ponti crea aspettative e dal punto di vista della qualità, le nostre destinazioni hanno dimostrato di aver fidelizzato il mercato: ci aspettiamo una componente internazionale almeno al livello dello scorso anno». Diverso invece il discorso per il mercato interno, «orientato su dinamiche che prevedono decisioni all’ultimo minuto influenzate a loro volta dal maltempo e dalla capacità di spesa – spiega Barbetti – Il turismo di segmento alto non ne sarà influenzato ma quello di carattere medio dovrà fare i conti con la ridotta capacità di spesa degli italiani. Quindi le destinazioni che vivono il turismo nazionale della fascia media sicuramente ne risentiranno in maniera non positiva».


 

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