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Benzina, il distributore più economico d’Italia è in Toscana. E la sua campagna social funziona

di Matteo Scardigli

	Michele Guasti, titolare dell'impianto 
Michele Guasti, titolare dell'impianto 

Prezzi calibrati fino al millesimo per accaparrarsi la “fedeltà” degli automobilisti. La pubblicità comparativa premia il piccolo distributore a conduzione familiare

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GROSSETO. In gergo si chiama pubblicità comparativa, celeberrime le campagne delle bevande gassate Usa più note al mondo così come quelle delle due case automobilistiche tedesche: l’azienda A promuove i propri prodotti confrontandoli con quelli del concorrente B e viceversa. Un metodo che – se bene implementato – può consentire alle piccole realtà di godere del “traino” delle grandi.

Ne fa (implicito) sfoggio Grifo Carburantiil distributore, in questi giorni, più economico d’Italia – con una campagna social che sta diventando virale: «Risparmiare è semplice, basta scegliere il pieno giusto. C’è chi lo ha fatto prima ma... noi lo abbiamo fatto meglio».

Il segreto di Pulcinella: “chi lo ha fatto prima” è Conad, come sempre, e Grifo – appunto – sotto; meno un millesimo (1,599 euro al litro contro 1,598), come si legge sul tabellone dell’impianto. Per completezza: secondo l’Osservaprezzi Carburanti del ministero delle imprese e del Made in Italy anche l’Easy Service (ex Enercoop) al Maremà pratica le tariffe della Margherita.

«La nostra famiglia fa questo lavoro da oltre cinquant’anni. Avevamo un impianto a Marina ed eravamo schiacciati dalle grandi compagnie, ci siamo adattati investendo e rischiando», premette il titolare Michele Guasti, che poi spiega: «Siamo privati con un marchio proprio e acquistiamo sul libero mercato, e oggi diamo lavoro a nove dipendenti più un indotto di tre persone al bar del distributore».

A onor del vero, ai propri clienti Conad offre un prezzo ancora più basso (meno un centesimo al litro sulla cifra di partenza): la strategia di Clodia Commerciale (negozi di Castiglione e Grosseto, Pet Store e – proprio – gli impianti sulle vie Bulgaria e Scansanese) manovra sul margine di guadagno, la sua comunicazione punta sulla fidelizzazione.

Un meccanismo, il far sì che le persone diventino acquirenti abituali dei propri prodotti, che non è certamente estraneo a Grifo. «Le dinamiche sono le stesse per tutti», conferma Guasti, che racconta: «Una volta, quando non esistevano nemmeno i prezzi esposti, era tutto così: scelto uno dei grandi marchi si era clienti “per la vita”. Oggi è necessario farsi vedere». Come dire: anche a rischio di “sverniciare” la concorrenza.

Ci sarebbe poi quel proverbio sulla durata del bel gioco: il ritorno al distributore c’è (e le file di auto lo dimostrano), ma si pone il problema della sostenibilità nel lungo periodo. Più grandi le spalle, maggiore la resistenza; e nessuno punta a rimetterci.

Nel frattempo, tra i “litiganti” a godere sono gli automobilisti grossetani, che – complici crollo dei prodotti petroliferi sui mercati internazionali e indebolimento del cambio dollaro/euro – possono tirare una boccata d’ossigeno in un territorio particolarmente ammorbato dal caro vita; aspettando la prossima promozione.

Gli affari sono affari.


 

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