Tudor torna in bianconero, come giocherà la sua Juventus e cosa ci dicono le sue esperienze da allenatore
La filosofia tattica e e le ambizioni del nuovo tecnico bianconero: le differenze con Thiago Motta
Igor Tudor è l’allenatore designato dalla Juventus per il dopo Thiago Motta. Un ritorno a casa per il tecnico croato, che a Torino si è già seduto in panchina affiancando Andrea Pirlo come vice nella sua non felicissima esperienza da allenatore dei bianconeri. Ma ora che la notizia è ufficiale, che Juventus bisognerà aspettarsi dall’allenatore croato? La Juventus quest’anno ha patito il tentativo di passare a uno stile di gioco chiaro e definito come quello voluto da Thiago Motta, fatto di passaggi e controllo del pallone. Una rivoluzione che non è andata in porto, con la squadra che in più occasioni della stagione è sembrata incapace di assorbire le indicazioni dell’allenatore, sospesa in un guado fatto di scarsa capacità di segnare e una certa fragilità difensiva.
Le esperienze come allenatore
Igor Tudor ha iniziato la sua carriera da allenatore nel 2009 all'Hajduk Spalato, sua squadra di origine, come collaboratore tecnico e allenatore delle giovanili. Successivamente, nel 2013, è diventato allenatore capo della stessa squadra. Le sue esperienze successive lo hanno portato in Grecia al PAOK, in Turchia al Karabukspor e al Galatasaray, e in Italia all'Udinese e alla Lazio. Tudor ha anche guidato il Verona e il Marsiglia, dimostrandosi un tecnico versatile e capace di adattarsi a diverse realtà calcistiche
Come giocano le sue squadre
Igor Tudor, che non è un dogmatico, è comunque noto per il suo approccio tattico basato su un modulo preferito: il 3-4-2-1. Questo schema gli consente di avere una solida difesa a tre e una buona
copertura dei corridoi laterali. In fase offensiva, il modulo può trasformarsi in un 3-2-4-1, permettendo una maggiore libertà ai giocatori offensivi. In fase di non possesso, Tudor predilige un 4-4-2, che garantisce una maggiore compattezza difensiva.
Le differenze con Thiago Motta
Le squadre di Tudor sono caratterizzate da un pressing alto, finalizzato a interrompere la costruzione degli avversari fin dalle prime fasi del gioco. Inoltre, il tecnico croato enfatizza la verticalità e la velocità nel gioco offensivo, evitando fasi di possesso prolungato. Questo stile di gioco è in netto contrasto con quello del suo predecessore, Thiago Motta, e rappresenta una svolta verso un calcio più dinamico e aggressivo.
Un ritorno alla Juve
Il lungo croato ha militato per sette stagioni alla Juventus, diventando per un periodo un punto di riferimento della squadra e un giocatore chiave nello spogliatoio. In questo suo ritorno potrebbe aver giocato sicuramente un ruolo la sua esperienza come vice di Andrea Pirlo alla Juventus, che gli ha permesso di conoscere bene l'ambiente. Una qualità non da poco per un “traghettatore” che arriva a prendere in mano una squadra sfibrata, con chiari problemi d’identità e di motivazione. Questa conoscenza sarà fondamentale nel suo nuovo ruolo di allenatore, dove dovrà affrontare le sfide immediate della stagione in corso e progettare il futuro della squadra.