Prato senza pace: Reggiani batte Commini in Tribunale
Lo strascico della lite tra l’ex direttore generale e il presidente della squadra di calcio
PRATO. Non è un momento semplice per il Prato e per il presidente Stefano Commini, contestato dalla tifoseria e costretto ad andarsene alla fine del primo tempo per la brutta figura che i biancazzurri stavano esprimendo in campo contro il Forlì con la sfida già sul 3-0 dopo appena 8’ minuti per i romagnoli e poi conclusa con un pesante 4-0 e soprattutto per i tanti dubbi sul futuro. La provocazione che lo stesso presidente ha lanciato prima del match affermando che il Prato è in vendita ha provocato malumori anche se le sue parole erano solo un pungolo per possibili acquirenti anche se per ora, nessuno si è mai fatto veramente avanti. Mentre accade tutto questo riappare una vecchia conoscenza del presidente, l’ex direttore generale Ivano Reggiani che torna sulla questione del danno d’immagine che Commini sosteneva di aver subìto da Reggiani quando le strade dei due si sono sperate. Era pendente una richiesta di 50.000 euro da parte della Humanativa Group srl, società facente capo al patron della società biancazzurra. «La Corte di Appello di Firenze ha ribaltato la sentenza del Tribunale di Prato sul pagamento della somma di 50mila euro a titolo di risarcimento danni per la querelle legata al pignoramento delle quote dell’Ac Prato – dice Reggiani – a conferma che la Scent of Work srl non ha commesso alcun illecito suscettibile di arrecare un danno alla società proprietaria delle quote del Prato, ma ha agito soltanto a tutela di un credito di 250.000 euro vantato nei confronti di Ac Prato calcio». A questa diatriba se ne aggiunge un’altra con sentenza di primo grado pubblicata il 4 marzo dal Tribunale di Prato, su un contratto di sponsorizzazione tra Scent of Work e Ac Prato, sentenza che l’Ac Prato alla restituzione a Scent Of Work dell’importo di 30mila euro versato da quest’ultima in data 11 ottobre 2021 a favore del Prato oltre al 60% delle competenze di lite liquidate. In questo caso l’Ac Prato potrà impugnare la sentenza di primo grado. Ivano Reggiani fu il tramite per Stefano Commini per rilevare il Prato da Paolo Toccafondi che sancì il passaggio della società biancazzurra il 29 aprile 2021. Ora sembra che dopo quattro anni ci possa essere un nuovo cambio di proprietà o si presumono cambiamenti. «Voglio ribadire che all’epoca ho cercato il bene del Prato calcio e della città – spiega Reggiani – e ho investito con le mie disponibilità economiche per metà del capitale (250mila euro e oltre) perché la società era stata venduta a 0 euro ma c’era il credito del giocatore Christian Kouamé da saldare all’ex proprietario. Ho creduto nel progetto, poi sapete tutti come è andata a finire e per questo credo che sia giusto far sapere che in quel momento ho fatto credito con le mie risorse per far sì che il Prato potesse fare bene».