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L’inchiesta

Montemurlo, una discarica di 2.500 tonnellate di scarti edili nell’area protetta del Monteferrato


	La discarica abusiva vista dall'alto
La discarica abusiva vista dall'alto

La Procura ha chiuso le indagini su sei persone accusate di aver anche deviato il corso di un torrente

25 ottobre 2024
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MONTEMURLO. Hanno scaricato la bellezza di 2.500 tonnellate di rifiuti edili (calcinacci, piastrelle, terre di scavo) ma anche plastica, metallo e legno, in una discarica abusiva realizzata nell’area protetta del Monteferrato. Per questo sei persone ora sono indagate con le ipotesi di deturpamento di bellezze naturali, realizzazione di discarica abusiva e violazione del vincolo idraulico, perché hanno anche ostruito il corso di un torrente, il fosso di Strigliano. La Procura ha chiuso in questi giorni le indagini affidate alla polizia municipale, ai carabinieri forestali e all’Arpat sul terreno che era stato sequestrato già il 24 maggio dell’anno scorso lungo via di Iavello, nel comune di Montemurlo.

Risultano indagati il gestore dell’area, l’amministratore di sostegno della proprietaria del terreno, i titolari di tre imprese edili e la persona che ha materialmente curato gli scarichi.

L’indagine ha consentito di ricostruire decine di trasporti di scarti edili verso il terreno trasformato in discarica abusiva, per un totale, come detto, di 2.500 tonnellate. Nel frattempo il Comune di Montemurlo ha intimato ai responsabili di mettere in sicurezza l’area, rimuovere i rifiuti e ripristinare lo stato preesistente dei luoghi.

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