Prato, la “guerra delle grucce”: chiesto il processo per cinque cinesi che tentarono di uccidere un connazionale
Chiuse le indagini sulla brutale aggressione avvenuta a luglio all’interno del night “Number One” di via Scarlatti
PRATO. La Procura di Prato ha chiesto che vengano processati col rito immediato i cinque cinesi arrestati per tentato omicidio nel mese di luglio con l’accusa di aver accoltellato un loro connazionale di 42 anni all’interno del night “Number One” di via Scarlatti. E viene confermato che all’origine dell’aggressione ci sarebbe la cosiddetta “guerra delle grucce”, un violento contrasto all’interno della comunità orientale per il controllo della produzione e della vendita degli appendiabiti che vengono usati nei pronto moda cinesi.
In questi giorni la Procura ha chiuso le indagini e oggi il procuratore Tescaroli ha fatto il punto sulla vicenda con una nota. L’aggressione al cinese, già condannato per un omicidio commesso nel maggio 2006 ma evidentemente a piede libero, è avvenuta il 6 luglio poco dopo le 3 al “Number One”. L’uomo è stato colpito col coccio di una bottiglia e poi da numerose coltellate al ventre, ha rischiato di morire ed è ancora ricoverato all’ospedale Santo Stefano dopo diversi interventi chirurgici. Era stato lasciato agonizzante in via Marsala e all’inizio si era pensato alla vittima di un incidente stradale.
Dalle immagini delle telecamere di sorveglianza la polizia è risalita all’identità di uno degli aggressori e seguendo le tracce lasciate dal suo telefono cellulare i poliziotti hanno fermato in Calabria un’auto con quattro cinesi a bordo, altri membri del gruppo di assalitori, tutti arrestati. Il proprietario del telefono cellulare invece è riuscito ad arrivare a Catania, ma è stato fermato due giorni dopo. Tutti e cinque sono finiti in carcere con l’accusa di tentato omicidio. Un parente della moglie del ferito, che risulta titolare di una ditta che produce grucce, ha poi detto che la donna era stata minacciata prima dell’aggressione al marito.