Maltempo
Ciao Gió, è stato bello conoscerti: si è arreso dopo 20 anni di battaglia
La città in lutto per la morte del giovane che lottava contro un tumore
PRATO. Ciao Gió. Giovanni Fuochi, ventiduenne di Casale, amico della città e di tantissime associazioni che hanno sostenuto la Forza di Gió per aiutare la ricerca si è spento. Gió ha lottato fino alla fine come era sua consuetudine e non ce l’ha fatta a rimanere tra noi ma il suo sorriso, la sua simpatia il suo modo d’essere deve essere un esempio per tutti. Giovanni era affetto da una rara forma di tumore celebrale da quando aveva appena due anni ed era conosciuto in tutta la città grazie all’incredibile lavoro di sensibilizzazione portato avanti dalla famiglia sui tumori infantili.
Gió non si è mai dato per vinto e insieme ai suoi familiari ha lottato per tutta la sua vita contro questo terribile male con pochi momenti di spensieratezza anche perché si è dovuto sottoporre a numerosi interventi. Giovanni ha regalato a chi lo conosceva vivacità e entusiasmo, insegnando il senso profondo della resilienza e altruismo. Grazie all’associazione “La forza di Gió”, messa in piedi dai genitori del ragazzo Monica Bigagli e Enrico Fuochi, sono stati raccolti negli anni tantissimi fondi per sostenere il reparto di neuro-oncologia dell’ospedale pediatrico Meyer. Magliette, gadget, uova di pasqua, cene benefiche, e ultima proprio un triangolare al Chiavacci.
La città lo ha sostenuto in tutte le sfide e la sua figura ha unito realtà molto diverse: dal Comune ai tifosi del Prato fino alle varie associazioni attive sul territorio. Tante le iniziative portate avanti dall’ex sindaco Matteo Biffoni e dal consigliere comunale Gabriele Alberti e anche la sindaca Ilaria Bugetti, a nome di tutta la giunta comunale, ha voluto esprimere vicinanza alla famiglia di Giovanni Fuochi. «Il nostro Gió ci ha lasciato soli – ha detto commossa la prima cittadina – Per noi che abbiamo avuto la fortuna di conoscerlo, è un giorno di grande tristezza e dolore. Ci ha dato tanto, è stato un esempio di attaccamento alla vita per tutti noi. Per continuare ad amarlo e dare un senso a tutta questa sofferenza, vogliamo e dobbiamo stare vicini a Monica e a Enrico perché ci hanno insegnato cosa significa famiglia, forza, speranza e amore». La salma di Giovanni è esposta nella chiesa di Sant’Ippolito in Piazzanese in attesa dei funerali, a cura della Misericordia, che si terranno domani alle 15.