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La nomina

Andrea Bocelli diventa assessore: e spuntano due super concerti nel borgo di Lajatico

di Sabrina Chiellini

	Veronica Berti, Andrea Bocelli, Antonio Mazzeo e il sindaco Fabio Tedeschi
Veronica Berti, Andrea Bocelli, Antonio Mazzeo e il sindaco Fabio Tedeschi

Cittadinanza onoraria alla moglie Veronica Berti. Presente alla cerimonia anche il presidente della Regione, Eugenio Giani

16 ottobre 2024
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LAJATICO. Lajatico “incorona” Andrea Bocelli, gli consegna simbolicamente le chiavi della città e l’onorificenza dell’assessorato alla cultura ad honorem. Un riconoscimento che nel 2010 la piccola comunità di 1.289 aveva consegnato a Gillo Dorfles, un altro grande personaggio legato al piccolo borgo, critico d’arte, pittore conosciuto a livello internazionale. Durante le celebrazioni dei 30 anni di carriera del tenore l’amministrazione comunale ha organizzato una festa coinvolgendo la comunità.

La nomina

«Un momento semplice ma autentico, se Bocelli con la sua voce rappresenta l’Italia nel mondo, merita anche il nostro riconoscimento» dice il sindaco Fabio Tedeschi, prima di dare lettura dei tre atti adottati dal consiglio comunale con le motivazioni delle onorificenze. Per la consegna è stato scelto un luogo simbolico, piazza Vittorio Veneto, il cuore del piccolo borgo, tra installazioni d’arte contemporanea e luci colorate. Veronica Berti, moglie di Bocelli, mamma e instancabile manager, oltre che anima della Fondazione Andrea Bocelli, è stata insignita della cittadinanza onoraria. Aspetti questi sottolineati nella motivazione, a cominciare dal riconoscimento delle sue capacità imprenditoriali, sottolinea il sindaco Tedeschi consegnandole insieme al prefetto di Pisa la cittadinanza onoraria.

Ringraziamenti

«Vi ringrazio – dice Veronica Bocelli –: di impegno ce ne metto tanto quando andiamo in giro per il mondo, Andrea è sicuramente partito molto prima di me e io ci metto tutto il mio entusiasmo per cercare di fare bene. Ricordo benissimo la prima volta che sono venuta a Lajatico, ricordo che il suo cavallo Libero veniva chiamato con un fischio. Ora ogni tanto lo facciamo anche tra di noi». Per il cantante, che con Lajatico ha mantenuto uno stretto legame, e per la moglie Veronica, sono arrivati – nella serata di martedì 15 ottobre – nel borgo famoso in tutto il mondo per il Teatro del Silenzio, il prefetto della provincia di Pisa, Maria Luisa D’Alessandro, il presidente della Regione Eugenio Giani, i sindaci della Valdera, della Valdicecina e di Montaione, l’assessora Alessandra Nardini e il presidente del consiglio regionale Antonio Mazzeo, i vertici della storica Banca popolare di Lajatico, che ha appena festeggiato i 140 anni dalla fondazione, la cui storia si intreccia con quella della famiglia Bocelli e del padre del tenore, Alessandro, già vicepresidente dell’istituto di credito.

Gli invitati alla cerimonia

In piazza la famiglia del tenore, l’amico e responsabile artistico Carlo Bernini, oltre agli amici più cari che il Comune ha invitato, sapendo che la loro presenza sarebbe stata una gradita sorpresa. Abbracci e strette di mano amarcord per dare il via a numerosi selfie e al racconto di aneddoti dei tempi passati, sia prima che dopo la consegna delle onorificenze. «Mio padre amava moltissimo questo paese – afferma Bocelli commosso da tanto affetto – ci ha sempre lasciato qui. Mi ricordo che quando avevo appena fatto i primi passi della mia carriera, lui quasi mi impose di fare un concerto di beneficenza in favore di Lajatico. Immagino che mio padre ora da lassù sorrida felice». «Quando abbiamo ricevuto questo invito dal sindaco – aggiunge il presidente Giani – abbiamo deciso di partecipare a questa iniziativa, non solo come riconoscimento a ciò che Bocelli esprime nel mondo con la sua voce. Un personaggio di statura mondiale che ha saputo restare legata al paese dove è nato. Una coppia che onora la Toscana, dà il volto più bello, anche per il lavoro che svolgono con la Fondazione Bocelli, della nostra contemporaneità, portando avanti valori significativi, dalla solidarietà all’ambiente. Il Teatro del Silenzio sulle meravigliose colline dell’Alta Valdera è motivo di orgoglio per tutta la Toscana, anche perché qui ogni anno si sentono parlare tutte le lingue del mondo». «Mi piace sapere che il Teatro del Silenzio nato da un’idea che ci sembrava pazza dell’architetto Alberto Bartalini (presente alla cerimonia, ndr), appartenga a tutta la Toscana che considera questo piccolo lembo di terra di Lajatico come se fosse di tutta la regione» è il ringraziamento rivolto da Bocelli al presidente.

L’anniversario nel 2025

L’anno prossimo sarà il Teatro del Silenzio a festeggiare una ricorrenza importante, 20 anni, già si conoscono le date dei due concerti, uno dei quali avrà per protagonista il figlio Matteo che segue le orme del padre. «Questa per me è una patria di adozione, però di sicuro abbiamo lavorato tanto perché qui ci fossero molte attività anche per questo sono felice di essere qui, è sicuramente un’occasione per stare insieme. Rispetto al Teatro del Silenzio mi sento di dire che Andrea ha dato voce ad un’idea dell’architetto Bartalini, oltre che di suo fratello Alberto – ha detto ai cronisti Veronica al margine della cerimonia – evidentemente era un’idea giusta». La festa è proseguita alle Officine Bocelli a La Sterza, un tempo sede delle officine della famiglia, dove oltre alla “corte del gusto” c’è il museo dedicato al tenore. 

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