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La fusione Lajatico e Peccioli? Il referendum è un rebus tra veleni incrociati e ironia sui social

di Francesco Turchi
La fusione Lajatico e Peccioli? Il referendum è un rebus tra veleni incrociati e ironia sui social

Domenica e lunedì 11 dicembre si vota: il Comune Alta Valdera nasce solo col doppio “sì”. Sfida a colpi di brochure e incontri pubblici al centro del dibattito il “peso” dei due territori e il sistema di incentivi

06 dicembre 2023
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Peccioli Se questo matrimonio s’ha da fare lo deve decidere il popolo. Il tempo delle schermaglie, delle polemiche, dei numeri e degli scenari – in un senso e nell’altro – sta per scadere. Domenica e lunedì la parola (attraverso il voto) passerà ai quasi cinquemila cittadini chiamati alle urne per esprimersi sull’ipotesi della nascita del Comune Alta Valdera, frutto dell’eventuale fusione tra Peccioli e Lajatico. La platea è ristretta, ma l’esito è un rebus. Nessuno, tra gli schieramenti del “sì” e del “no” si sbilancia sull’esito. Niente pronostici. Di certo c’è che se non vincerà il “sì” in entrambi i comuni, il matrimonio non si farà. E intanto c’è chi la prende a ridere. E lo fa attraverso i social, con una pagina Instagram all’insegna dell’ironia, “Pecciatico Memes”. Una carrellata di vignette e fotomontaggi che raccontano – scomodando Bart Simpson e supereroi – il clima che si respira tra i capannelli paesani. L’idea è di uno dei membri del Comitato del “no”, che ha deciso - chiedendo di mantenere l’anonimato - di mettere la sua fantasia a disposizione della causa. Una vigilia, dunque, all’insegna (anche) del sorriso, in una campagna referendaria dove non sono mancate le polemiche tra i due sindaci da una parte e il comitato “Lajatico non è... fusione”, oltre che sul “nocciolo” dell’operazione, anche su presunte scorrettezze in merito ad affissioni di manifesti e gestione degli incontri pubblici.

Tra un botta e risposta e l’altro, c’è stato spazio per brochure e contro-brochure, per convincere i cittadini a votare dalla parte giusta.

Riepilogando, i sindaci Renzo Macelloni (Peccioli) e Alessio Barbafieri, sottolineano che la fusione porterebbe nelle casse del Comune unico circa 18 milioni di euro di contributi statali e regionali nei prossimi quindici anni: «Lajatico e Peccioli - scrivono - già da molti anni sono impegnati in un percorso di razionalizzazione ed efficientamento degli enti locali nella zona della Valdera. Questo percorso ha fatto maturare la convinzione che ora sia il tempo di costruire il Comune unico. A fronte di difficoltà sempre crescenti nella gestione dei nostri Comuni e di fronte ai cambiamenti sociali, è necessario un ripensamento del loro funzionamento e della loro capacità di dare risposte ai bisogni dei cittadini. L’unione potrebbe proiettare questo territorio in una dimensione del tutto nuova». Il Comune unico garantirebbe 8 milioni in interventi strutturali su Lajatico; 2 milioni nella produzione di energia da fonti rinnovabili per la costituzione delle comunità energetiche; altri 3 milioni saranno investiti per «forme di collegamento tra tutti i centri abitati, per migliorare la mobilità e in particolare i collegamenti con impianti sportivi, luoghi di aggregazione sociale e Casa della salute». Gli altri 5 milioni «verranno ripartiti tenendo conto della stessa impostazione».

Argomenti che non hanno fatto breccia nel cuore del Comitato: «In un periodo storico in cui il Comune di Lajatico sta godendo di una popolarità mondiale (grazie ad Andrea Bocelli e al suo Teatro del Silenzio, ndr), non si sentiva certo la necessità di dover affrontare un tema divisivo come quello della fusione, con il conseguente clima di tensione e divisione all’interno della nostra comunità. Il progetto di fusione con Peccioli, realtà abituata a scontri, lotte interne, querele e controdenunce è piovuto sulle nostre teste senza preavvisi. La causa di tutto ciò ha un solo nome: l’amministrazione Barbafieri, con la lodevole eccezione dell’assessore Poli». Secondo il Comitato, le argomentazioni dei sindaci «e cioè che il Comune di Lajatico da solo non ce la può fare e che con Peccioli avremo un sacco di soldi e servizi migliori, non stanno in piedi». Quindi i cittadini di “Lajatico non è fusione” stigmatizzano il comportamento del loro sindaco, «che ha rinnegato il suo campanilismo, lavora per la fine della nostra autonomia e per convincere la popolazione si comporta già come se la fusione fosse fatta». Poi contestano punto su punto il conteggio degli eventuali contributi e, guardando oltre, si chiedono «cosa succederà quando gli incentivi saranno finiti?», sottolineando infine che «il “Sistema Peccioli” si regge su una discarica in esaurimento» e «quando chiuderà, il Comune unico dovrà sostenere costi milionari per decenni». E in sostanza «pesce grande mangia sempre pesce piccolo».l

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