Il Tirreno

GROSSETO. Centinaia di ragazzini e ragazzine che si precipitano a commentare la pagina di un politico pochi minuti dopo la pubblicazione di un suo post. Sembra un’allucinazione, invece è il capolavoro comunicativo di AntonFrancesco Vivarelli Colonna – “il sindacone”, per gli entusiasti adolescenti – su Instagram. Non gli è riuscito parlando di temi cari alla Generazione Z - musica, ambiente, sesso, droghe, inclusione – ma con due post sulla scuola. Pedagogia, dispersione scolastica? Seee, anime belle. Allerta meteo e avviso di chiusura delle scuole. E via a “gasare”.

Un sindaco da centomila follower

A questo punto, i disincantati alzeranno una foresta di ditini: “eh facile, gli chiudi le scuole e i ragazzi ti osannano”. Sulla correlazione causa-effetto niente da eccepire, ma qui si proverà ad analizzare il coinvolgimento di una platea normalmente non troppo propensa a interagire con i politici. Il prodigio comunicativo gli è riuscito la prima volta ieri, il 23 settembre, annunciando la chiusura del giorno dopo. E si è ripetuto oggi, con l’annuncio delle chiusure domani. Tre settimane fa però il coinvolgimento era stato più fiacco, eppure anche in quell’occasione pubblicò l’annuncio della chiusura sulla pagina @antonfrancesco (100mila follower). Piccolo inciso: trovatela una pagina di un primo cittadino con questi numeri e che guida un comune di 80mila anime. Dario Nardella, che dopo Firenze è finito all’Europarlamento, ne ha 82mila di follower. Per dire.

Un successo che parte da lontano

Vediamo che si è inventato "il sindacone”. Ecco, niente di nuovo, ma tutto fatto a regola d'arte. Da anni molti politici (soprattutto a destra) hanno scelto un approccio comunicativo informale, gergale, condividendo la quotidianità.  Vivarelli Colonna dalla sua ha anche una fisicità prorompente, decisamente non ordinaria. E che utilizza, se non ostenta, in modo sereno e soddisfatto. E così si spiegano i 100mila follower: stando su Instagram come si sta su Instagram, non come lo farebbero Fanfani o Berlinguer. 

Un ammicco che cambia tutto

Ma un sindaco che sfoggia un sorrisetto ammiccante e compiaciuto in un post che annuncia la chiusura delle scuole va catalogato tra le novità della Wunderkammer (camera delle meraviglie) della comunicazione politica contemporanea. E l’effetto è stato dirompente. Perché quel sorrisetto lo dice, lo dice chiaro se non si ha il prosciutto sugli occhi, quello che non si può scrivere: “Signore e signori, ecco a voi un bel giorno libero da banchi, prof e incombenze”. Da qui in poi meglio lasciare spazio agli esilaranti commenti. Da dividere in tre categorie: adoranti, questuanti e festanti.

Adoranti: “Sindaco ti amiamo”, “sindacone ti si ama”, “bello sei”, “lei è il più amato tra gli adolescenti”, “sindaco quando il matrimonio”

Questuanti: “Sindaco facci pure il prime”, “o tutti o nessuno”, “Domani sindacone?”, “Sindaco anche l elementari mia figlia si sta lamentando: il fratello a casa e lei no”

Festanti: “sindaco il pallone d’oro”, “La tripletta”, “Grande sindaco che io so alle medie però vengo da 40 minuti di macchina”, "Gasse”, “Signor sindaco gasa", “Sindacone nel suo prime”, "qui tocca stappare quella bona”, “uno due fulminante”.

Non si entra qui nel merito della scelta comunicativa e politica di Vivarelli Colonna, ma tocca segnalare una cosa in chiusura. Gli unici commenti negativi o che affrontano il tema della gestione dell’allerta arrivano da adulti. In particolare sul fatto che Grosseto, unica in tutta la Toscana, ha deciso di limitare l’allerta meteo alle sole scuole superiori. E idealmente a tutti risponde una giovane commentatrice: “Alcuni adulti proprio non capiscono eh”. Il sindacone qui avrà gongolato.