Il Tirreno

Pistoia

Il lutto

Quarrata, muore a 54 anni Gianluca Benesperi: il malore e la tragedia, l’ingegnere lascia la moglie e la figlia piccola


	Gianluca Benesperi e la chiesa dove si terrà il funerale
Gianluca Benesperi e la chiesa dove si terrà il funerale

Il ricordo dell’amica ed ex compagna di classe: «Affabile e sempre pronto all'ascolto ma, soprattutto, era generoso e comprensivo»

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QUARRATA. Fino a due giorni fa l'ingegner Gianluca Benesperi, 54 anni, sprizzava felicità da tutti i pori non potendosi immaginare che un improvviso attacco cardiaco gli sarebbe stato fatale. Venerdì 28 marzo invece, alle 10, il suo feretro sarà trasportato nella chiesa parrocchiale di san Michele Arcangelo, a Vignole, dove si svolgerà il suo funerale.

La tragedia

La morte lo ha colto infatti mercoledì 26 marzo, quando la vita gli stava sorridendo a 360 gradi. Due anni fa si era infatti sposato con sua moglie Alice, ingegnere come lui, che lo aveva ben presto reso padre della piccola Maria. Questa svolta improvvisa nella sua vita era stata salutata con gioia dalla sua famiglia e, in modo particolare da suo fratello, l'avvocato Gianluigi Benesperi, e da sua sorella, la conosciuta commercialista Laura Benesperi.

Gli studi e il lavoro

Dopo essersi diplomato al liceo scientifico Amedeo di Savoia, Gianluca Benesperi aveva seguito le orme paterne laureandosi in ingegneria. Amava tantissimo la sua professione e non perdeva mai l'occasione per ampliare le sue conoscenze con dei corsi di perfezionamento. Era rimasto a lungo a vivere nella casa di famiglia di via del Cantone, al Barba di Quarrata, anche se adesso, con la famiglia che si era creato da poco, trascorreva gran parte del tempo in una deliziosa casetta in montagna. La sua estrema professionalità aveva contribuito ad accrescere il raggio della sua clientela e a farlo diventare anche perito consulente del tribunale di Pistoia.

I ricordi

«Anche se era impegnatissimo nel lavoro e, da qualche tempo, anche con la famiglia che aveva costruito con tanto amore - dice l'avvocata Elena Baldi, sua amica sin dai tempi del liceo dove erano in classe insieme - trovava sempre il tempo per scambiare qualche battuta con tutti i suoi ex compagni di classe, riuniti nel gruppo WhatsApp denominato “Gli ex della quinta F”. Era affabile e sempre pronto all'ascolto ma, soprattutto, era generoso e comprensivo. Il classico compagno di classe che tutti avrebbero voluto avere». Quando nella sera di mercoledì 26 marzo la notizia della sua morte è rimbalzata nel gruppo degli ex allievi dell'Amedeo di Savoia, tutti hanno avuto un sussulto. In molti non hanno trattenuto le lacrime, iniziando a telefonarsi reciprocamente. «È stato un momento davvero terribile – continua l'avvocata Elena Baldi - che ha annientato tutto d'un colpo la naturale leggerezza insita in una chat di ex compagni di classe. Quando tempo fa l’abbiamo allestita, nelle nostre vite tornò a spirare una brezza di gioventù e spensieratezza, visto che il comunicare tutti insieme ci dava l'illusione di essere ancora suo banchi di scuola. Sembra incredibile invece che adesso quella stessa chat che usavamo per comunicare le nostre gioie, sia diventata un veicolo per esternare la nostra disperazione per la morte di un amico così caro che se n'é andato quando la vita gli stava davvero regalando quei sorrisi che aveva cercato da sempre». 

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