Sirene e urla in sottofondo, poi la voce: «Stanno arrestando suo figlio, ci mandi i soldi». Ecco l'evoluzione della truffa
La simulazione di un contesto sono credibile per mandare nel panico la vittima al telefono. Ma una signora di Quarrata non ci è cascata
QUARRATA. Solo la prontezza di spirito e la fortuna di aver lasciato il cellulare accanto al suo telefono di rete fissa ha impedito che una signora ultraottantenne di Quarrata venisse truffata con l’ormai famigerata tecnica del grave incidente causato da un familiare: «Ci vogliono immediatamente ottomila euro per evitare che suo figlio venga arrestato» avverte solitamente il falso maresciallo (o avvocato) di turno. E spesso le vittime, prese dal panico, ci cascano, consegnando al sedicente incaricato inviato a domicilio migliaia di euro in contanti o in gioielli pur di salvare il loro congiunto.
Questa volta, il tentativo di truffa è stato addirittura condito con degli effetti speciali, studiati evidentemente per amplificare la vulnerabilità delle vittime prescelte.
Gli effetti speciali con urla e sirene
«Mia mamma abita nella zona di via Della Robbia – racconta Tiziana Martini – e usa indifferentemente sia il telefono fisso che il cellulare. Qualche giorno fa, il telefono di casa ha squillato e mia mamma, non appena ha alzata la cornetta, ha sentito il suono delle sirene e un rumore concitato di persone che stavano parlando in sottofondo. Dopo pochi secondi una voce ben impostata e senza alcuna influenza dialettale si è qualificata come un appartenente alle forze dell’ordine, comunicandole che io avevo avuto un grave incidente».
L’anziana donna a questo punto ha iniziato a chiedere spiegazioni, in un crescendo di concitazione giustamente dovuto alla gravità della notizia ricevuta.
«A quel punto però la persona che era in linea – prosegue la figlia – le ha detto che io non ero ferita ma che, con la mia condotta di guida avevo provocato un grave incidente».
La richiesta di denaro e la scaltrezza della vittima
Da lì alla richiesta di denaro per appianare l’intera situazione il passo è stato breve, ma è a questo punto che l’anziana signora ha dimostrato di sapersi difendere da insidie di questo tipo.
«Mia mamma – fa notare Tiziana Martini – ha l’abitudine di tenere il telefono cellulare accanto al telefono fisso. Mentre l’impostore stava continuando a parlare cercando di imbonirla con vari discorsi, mia mamma ha premuto sul cellulare il mio numero pre impostato chiamandomi. Fortuna ha voluto che io rispondessi subito, facendole immeditamente capire che la telefonata che stava ricevendo era di un truffatore».
Ascoltando la voce della figlia che le ha detto che a lei non era successo niente, la signora ha subito abbassato il ricevitore, scampando così alla truffa.
Non è il primo tentativo di truffa
Non è tuttavia la prima volta che la mamma della signora Tiziana scampa a un pericolo di questo genere.
« Tempo fa – conferma Tiziana Martini – un malintenzionato era addirittura penetrato nella sua abitazione e solo l’intervento di mio fratello che abita là vicino ha evitato il peggio. Il punto è che oggi i truffatori sono in netto aumento e che le persone anziane sono purtroppo le vittime più ambite da questi balordi. Il mio invito è quello di diffidare sempre di chiunque, anche di chi telefona con tono amichevole, spacciandosi magari per un amico di famiglia, per una persona conosciuta o per un appartenente alle forze dell’ordine».