Pistoiese, il patron Iorio minaccia di lasciare dopo l’aggressione alle mogli di mister e giocatori
Colpi degli ultras arancioni sull’auto con dentro quattro donne e una bambina. «Se un episodio simile si dovesse ripetere lascerò il giorno stesso la Pistoiese»
PISTOIA. Acque agitate alla Fc Pistoiese. Ha fatto il giro del web lo sfogo del patron arancione Sergio Iorio, che ieri, con un comunicato, ha reso di pubblico dominio l’aggressione sofferta domenica da quattro donne, mogli dell’allenatore e di due calciatori e un dirigente(con loro in auto anche una bambina di due anni) che erano andate allo “Massimo Carbonchi” di Sasso Marconi per assistere alla partita valevole per la nona giornata del campionato di serie D tra i gialloblù locali e gli orange. Il presidente ha deciso di uscire allo scoperto per condannare gli pseudo-tifosi arancioni autori del gesto e, al contempo, difendere le vittime e, indirettamente anche i suoi collaboratori, che in verità erano l’obbiettivo indiretto dell’agressione.
Il presidente: «Episodio vergognoso e barbaro»
«Sono stato informato – scrive Iorio – di un episodio vergognoso e barbaro, avvenuto dopo la fine della partita di Sasso Marconi. Un’auto con a bordo 5 donne, tra cui la figlia di 2 anni di Claudio Sparacello, oltre alle signore Giacomarro (il mister), Sparacello (punta centrale), Tarabusi (team manager) e Lauria (centrocampista), è stata fermata da un gruppo di tifosi (?) che ha insultato e minacciato pesantemente queste signore e colpito con violenza macchina e finestrini. Facendo anche piangere la bambina. Il fatto è talmente grave che merita una riflessione profonda. Questi non sono tifosi, ma persone prive di dignità che si accaniscono contro i più deboli facendo spaventare una bambina di due anni che era venuta a vedere il babbo che giocava».
«Se si ripeterà lascio»
Poi il fendente che rivela il carattere risoluto di un personaggio che solitamente mostra estremo self control in uscite pubbliche e interviste.
«L’amarezza che provo in questo momento – prosegue il manager genovese – mi fa dire che se un episodio simile di violenza e inciviltà si dovesse ripetere un’altra sola volta, e a prescindere da qualsivoglia risultato negativo, verso parenti di giocatori o tecnici, lascerò il giorno stesso la Pistoiese, mettendo a disposizione le risorse per onorare gli impegni assunti fino ad oggi. Spero che i veri tifosi della Pistoiese non siano come questi vigliacchi e spero che sapranno stare vicini in modo civile alla squadra e al progetto FcPistoiese, che deve essere vissuto come una passione sportiva, senza esasperazioni, rancori o insulti e assalti a persone indifese».
La condanna dei tifosi
Alla condanna da parte di Iorio, nella serata di ieri si è aggiunta quella della tifoseria organizzata, con un comunicato del consiglio direttivo del Centro coordinamento dei club arancioni e con un posto del gruppo Millenovecentoventuno.
L’episodio raccontato dal patron orange era passato inosservato alle cronache, le quali, oltre che della brutta sconfitta subita dalla Pistoiaese, parlavano invece di quanto era accaduto a fine gara. Quando il secondo dell’allenatore Domenico Giacomarro, Felice Ragone, espulso durante il match per proteste , tra i più agitati nel dopogara, si è avvicinato allo spogliatoio del Sasso Marconi, causando un parapiglia che ha visto protagonisti i giocatori locali e alcuni membri dello staff e della dirigenza arancione, costretti a intervenire per riportare il tecnico nel proprio spogliatoio.
Visti i ristretti spazi del luogo, il tutto è avvenuto sotto gli occhi delle due tifoserie. Sono stati soprattutto i sostenitori arancioni a indirizzare critiche ai dirigenti della Pistoiese. L’episodio ha comunque costretto il club a intervenire con un comunicato in difesa di Ragone, non escludendo però provvedimenti futuri nei confronti del medesimo. «La società – vi si legge – intende far chiarezza circa quanto accaduto dopo il triplice fischio di Sasso Marconi-Fc Pistoiese. Quello che ha coinvolto il tesserato del club è stato un diverbio, non c’è stato, dunque, alcuno scontro fisico. Tanto che successivamente presidente e direttore sportivo del Sasso Marconi hanno personalmente chiesto scusa al direttore sportivo arancione Massimo Taibi, intervenuto per fare da paciere. La Fc Pistoiese, comunque, deplora l’accaduto e si riserva di valutare provvedimenti disciplinari nei confronti del proprio tesserato».
Nella giornata di ieri, mentre le redazioni giornalistiche erano raggiunte dai comunicati su quanto accaduto a Sasso Marconi, patron Iorio era collegato il diretta da remoto sulla Cnbc (dalle 12,30, per una ventina di minuti) un canale americano in lingua italiana che diffonde notizie economiche sulla piattaforma Sky. Iorio ha parlato della sua Italmatch Chemicals.
Tra l’altro nei giorni scorsi il presidente della Pistoiese era stato stato selezionato da Forbes tra i primi cento manager italiani distintisi per la leadership innovativa, digitale e attenta alla sostenibilità. Evidentemente però fare calcio è un mestiere molto difficile per chiunque e dunque pure per lui.
A Pistoia ha intanto trovato un ambiente poco propenso a stendergli un tappeto rosso. Pochi imprenditori locali si sono avvicinati e anche con la tifoseria la luna di miele pare essere in crisi: mercoledì c’è stato uno sciopero del tifo in tribuna nord fino al 25’, ma poi era arrivata una vittoria scacciacrisi contro l’ultima in classifica, la Sammaurese. In precedenza segnali di insofferenza della tifoseria arancione si erano manifestati a Prato, con dei danneggiamenti ai pullman di Autolinee Toscane. Senza parlare dei commenti Social.
Tornando ai fatti di Sasso Marconi, da notare che il clima prima della partita era ben diverso: la presidente dei bolognesi Elisa Bartoli e il gm Gianfilippo Rossi si erano fatto un selfie con i dirigenti arancioni Giampaolo Pazzini e Massimo Taibi.