Livorno, «Che guardi?»: ventiquattrenne preso a pugni senza motivo fuori da una discoteca
Il giovane è stato portato in ospedale con un'ambulanza della Svs. Ai poliziotti ha raccontato di non conoscere l'aggressore, che per altro ricorda a malapena
LIVORNO. Stava andando a riprendere la macchina per tornare a casa dopo aver trascorso una serata in discoteca, al “The Cage”. Poi, lungo la discesa di via del Vecchio Lazzeretto, ha incrociato un ragazzo che gli ha detto “Che ca... guardi?”, colpendolo con due pugni in faccia. È un’aggressione apparentemente senza alcun motivo quella avvenuta poco dopo le 4,15 di sabato 5 aprile nel quartiere della Leccia, con un ventiquattrenne livornese – che fra pochi giorni festeggerà il suo venticinquesimo compleanno – finito in ospedale a causa delle ferite al volto su un’ambulanza della Svs di via San Giovanni. Le sue condizioni di salute, per fortuna, non sono gravi, tanto che è stato dimesso dopo qualche ora. Il pronto intervento Il fatto è avvenuto lontano dal locale, che ovviamente è estraneo ai fatti, verso via di Collinaia. Gli amici del ferito, che avrebbero assistito alla violenza solo da lontano, hanno immediatamente avvertito gli addetti alla sicurezza del “The Cage”. Il personale al lavoro, che non si è accorto di nulla a causa dell’elevata distanza dell’entrata dal luogo dell’aggressione, ha prontamente avvertito il 112, collaborando senza sosta con gli inquirenti. Stando a quanto ricostruito nessun disordine è avvenuto all’interno della pista da ballo, né immediatamente fuori. Fondamentale, comunque, la collaborazione della società di servizi che collabora con la discoteca, i cui dipendenti hanno assistito il giovane fino all’arrivo dei volontari della Società volontaria di soccorso.
«Non lo conosco»
Il giovane è stato poi raggiunto al pronto soccorso dai genitori. Con loro, in ospedale, anche un equipaggio della Squadra volante dell’ufficio prevenzione generale e soccorso pubblico della questura, retto ad interim dalla dirigente Olga Arganese dopo il trasferimento a Latina del collega vicequestore Giuseppe Lodeserto, reggente a sua volta. «Non l’ho mai visto prima, non me lo ricordo nemmeno bene», le parole del giovane ai poliziotti. Stando a quanto ricostruito il ventiquattrenne non avrebbe neanche fatto in tempo ad alzare lo sguardo, guardando in faccia l’aggressore, che si è ritrovato a terra. Poi il picchiatore è fuggito. Probabilmente si trovava con alcuni amici, i quali comunque non avrebbero preso parte alle violenze. Due i pugni in faccia quelli assestati, in rapidissima successione. Col ragazzo assistito al pronto soccorso con un trauma facciale e poi dimesso.
Le indagini
Ora, sulla base della sommaria descrizione da lui fornita agli inquirenti, stanno indagando gli agenti della Squadra mobile, guidato da pochi giorni dal vicequestore aggiunto Riccardo Signorelli.
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