Ristorante, auto ed eventi: così riapre la nuova Canniccia. Come sarà e la data d’apertura
Attilio Bindi, ex re dei dessert e anima del maxi-progetto in Versilia: «Mi è costato 26 milioni di euro, ma sono felice»
PIETRASANTA. La Canniccia “riapre” il suo iconico ingresso. E lo riapre a tutti, non solo dunque a una ristretta cerchia di soci, portando in dote la nuova griffe “Canniccia Motor Club” e premettendo che mai tornerà a essere, memore dei fasti e del declino del passato, una discoteca. Cosa è diventata oggi la Canniccia lo ha provato a spiegare ieri mattina, sabato 5 aprile, davanti a una platea numerosa, Attilio Bindi che del Club è primo referente oltre che anima di un progetto costato, fra acquisto dalla ex proprietà Galeotti, recupero dell’area e sua riqualificazione circa 26 milioni di euro. «Una follia, se ragioniamo in termini economici. Ma ho portato a compimento qualcosa di importante, forse di unico. E sono molto felice di averlo fatto» le prime parole dell’ex re dei dessert che insieme al sindaco Alberto Giovannetti ha idealmente tagliato il nastro inaugurale in attesa del vernissage, rigorosamente a invito, del 19 aprile.
Le aree del club
Due giorni dopo, 21 aprile, chi lo vorrà potrà cominciare a “vivere” le 4 aree del club: circuito, paddock, ristorante e giardino. Bindi, milanese di nascita, versiliese di adozione ha così abbinato la sua passione per i motori alla visione imprenditoriale affidandosi, per lo sviluppo del progetto allo studio Ramo di Mirco Ramacciotti. «Nel 2020 ho rilevato la Canniccia, oggi siamo qui a inaugurarla – prosegue Bindi – non è stato semplice, ma credo che sia stata fatto un grande lavoro. Ospiteremo eventi legati al mondo dei motori, come test drive e presentazioni di nuovi modelli di auto, open days, team building, meeting, cene di gala, iniziative culturali, serate private e appuntamenti anche con musica dal vivo, ma, come da premessa, questa location mai sarà più una discoteca. Se ospiteremo concerti? C’è la possibilità: vedremo».
E a proposito di circuito: con una percorrenza di 700 metri, è stato progettato, seguendo anche i “consigli” di alcuni piloti di Formula 1 «per offrire il massimo del divertimento alla guida, mantenendo sempre al centro l'attenzione per la sicurezza» fanno sapere dalla Canniccia mentre il ristorante, aperto in estate tutti i giorni, avrà 190 posti a sedere «con una particolare attenzione alla cucina del territorio. Saremo noi a gestirlo, supportati da un ristoratore locale» certifica Bindi insieme al figlio Romano.
Un plauso alla stessa famiglia Bindi arriva dal sindaco Giovannetti. «Hanno realizzato un progetto enorme: li ringrazio. Chi investe avrà sempre il nostro sostegno. Collaborazione? Certo, a cominciare dal premio Barsanti Matteucci». Infine, a epilogo della giornata le evoluzioni aeree, nel cielo sopra la Canniccia, del “Team Charlie twentysix” con il pietrasantino Lorenzo Breschi nel ruolo di capo-formazione.
I numeri e i dettagli
Un disegno, una sorta di “schizzo»” su un tovagliolo: così è nato il progetto della nuova Canniccia. Quel disegno portava la firma di Mirco Ramacciotti, dello Studio Ramo, capace poi di tradurre, negli anni successivi, gli scenari immaginati da Attilio Bindi nel Club a 4 anime (circuito, paddock, ristorante e giardino) di oggi. Sono i numeri a dare l’idea della portata del progetto: 26 milioni di euro di investimenti, 32 mila mq di area, 20 dipendenti a pieno regime, un ristorante con 190 posti a sedere e un parcheggio per 150 posti. Per quanto riguarda il circuito, 700 metri di percorrenza con un rettilineo, per la piena velocità, di 300 metri. E ancora: 130 gli alberi sostituiti, 230 le diverse tipologie di piante messe a dimora da Bibolotti Garden, 2500 i nuovi cespugli, 2 i nuovi olivi monumentali, 4 le imprese impegnate sul cantiere e 2 gli studi che hanno affiancato Ramacciotti nella stesura del progetto. Con una postilla degna di nota: sono tutte versiliesi le aziende impegnate sempre sul cantiere in questi anni.