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Pistoia, addio al medico di famiglia Ugo Crucioli

Pistoia, addio al medico di famiglia Ugo Crucioli

«Andava a visitare i suoi assistiti a qualunque ora, anche nei giorni di festa»

20 luglio 2023
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PISTOIA. È morto ieri, a 68 anni, all’ospedale San Jacopo, il dottor Ugo Crucioli, per moltissimi anni medico di famiglia. Vero punto di riferimento per gli assistiti non solo di Candeglia ma anche delle frazioni collinari, il dottor Crucioli era stato costretto ad andare in pensione anzitempo a causa di alcuni gravi problemi di salute che, alla fine, hanno avuto la meglio su di lui.

Chi lo conosceva bene, mette in risalto le sue doti di umanità e la sua grandissima abnegazione alla professione medica, che lui stesso definiva non un lavoro bensì una missione. La passione per la medicina l’aveva appresa da suo padre, anch’egli medico. Suo fratello Paolo, invece, è un affermato veterinario con un avviatissimo ambulatorio proprio a Candeglia, il luogo d’origine della famiglia.

Il dottor Crucioli non si era mai sposato e ha sempre vissuto a Candeglia nella casa di famiglia di via Crespole e Fabbriche, dove peraltro aveva anche un ampio studio riservato ai suoi mutuati.

Il ricordo che prevale in tutti quanti lo hanno conosciuto, è quello di un uomo completamente dedito all’assistenza dei suoi ammalati, come racconta la collega e vicesindaca di Pistoia Annamaria Celesti: «Io e Ugo abbiamo frequentato la facoltà di medicina di Firenze negli stessi anni – ricorda – Era un ragazzo bravissimo che poi è diventato un medico di grande umanità. Per lui il contatto con i suoi assistiti era fondamentale e, per star loro vicino, non badava agli orari né tanto meno si curava se fosse un giorno festivo».

Il suo essere un medico di base “vecchio stampo” viene confermato dal dottor Beppino Montalti, presidente dell’Ordine dei medici della provincia di Pistoia: «Ugo era sempre disponibile verso i suoi assistiti. Aveva conservato il modo di fare di una volta, che gli portava la stima incondizionata di tutti. Quando non ha più potuto esercitare a causa dei problemi di salute che lo stavano affliggendo con sempre maggior intensità, ha sofferto molto, perché così vedeva recidere quel cordone ombelicale che lo univa ai suoi assistiti».

Di grave perdita per Candeglia parla Filippo Fontana, residente in paese, consigliere comunale e presidente dell’associazione “Ridere per ricominciare”: «Quando dovette lasciare il lavoro, tutti in paese avvertimmo un grande vuoto. Era un uomo che ha sempre posto la sua missione di medico, come lui stesso diceva, in cima alle sue priorità. Per noi abitanti di Candeglia era molto più di un medico, era un amico. Per lui, non esistevano visite telefoniche: andava sempre a visitare di persona i suoi assistiti, anche quando abitavano in luoghi sperduti e difficilmente raggiungibili».

Il feretro lascerà le cappelle del commiato dell’ospedale oggi alle 14,40 diretto alla chiesa parrocchiale di Candeglia, dove alle 15 sarà celebrato il funerale.

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