Le monache Benedettine donano il loro monastero alla diocesi di Pistoia
«Perché – spiegano – questo possa essere sempre un luogo dello spirito e possa continuare ad accogliere tutti i giovani e i meno giovani». Manterranno solo una piccola dell’edificio
PISTOIA. Nell’ambito del progetto che ha portato “Scholas Occurrentes” a Pistoia, le monache Benedettine hanno annunciato proprio il giorno di Natale la donazione del loro monastero di Santa Maria degli Angeli alla diocesi di Pistoia: «Perché – spiegano – questo possa essere sempre un luogo dello spirito e possa continuare ad accogliere tutti i giovani e i meno giovani». E continuano: «Dice San Paolo nella sua seconda lettera ai Corinti: “Ciascuno dia secondo quanto ha deciso nel suo cuore, non con tristezza né per forza, perché Dio ama chi dona con gioia. Del resto, Dio ha potere di far abbondare in voi ogni grazia perché, avendo sempre il necessario in tutto, possiate compiere generosamente tutte le opere di bene”. Nel Vangelo, Gesù ci invita a seguirlo sulla strada che conduce al dono totale di sé e noi monache abbiamo colto questo invito sul serio».
Decidendo appunto di far dono della loro casa.
«Ecco allora – sottolineano – quel che stiamo vivendo in questo Natale, tempo di grande grazia. Siamo rimaste in quattro monache, tutte anziane (giovanissime nel cuore!) in un monastero troppo grande per noi. Papa Francesco ci ha chiesto di tramandare ai giovani tutti i nostri tesori (quel che si è e quel che si ha), si è tanto raccomandato di mantenere vivo e aperto il dialogo intergenerazionale. Quello è stato sempre un nostro profondo desiderio e lo abbiamo anche concretizzato aprendo il cuore e le porte del monastero a “Scholas Occurrentes”. In questo Santo Natale (tradizione vuole sia il tempo dei migliori regali!), come madri piene d’amore, che vogliono offrire ai figli tutto quel che hanno ricevuto gratuitamente dall’amore del Padre, facciamo dono del nostro monastero alla diocesi perché questo possa essere sempre un luogo dello spirito e possa continuare ad accogliere tutti i giovani e meno giovani che vorranno attingere a questa fonte benedetta che zampilla “Acqua Viva” al centro della città».
Per loro, le monache Benedettine manterranno solo una piccola area del monastero.
«Con cuore sempre aperto noi monache continueremo a vivere raccolte con Gesù nella nostra “clausurina” (preparata con ogni cura nel primo piano del monastero), adorando, pregando, ascoltando, contemplando, perseverando, accogliendo, condividendo, tutto e tutti, per amore, con amore, nell’Amoredi Gesù, nostro unico amore. Con un sì eterno, come ci insegna Maria. Questo – concludono le monache – è il nostro “buon Natale”, perché con Gesù sempre nasce e rinasce la gioia». —