A Pisa è il 2026, la festa del Capodanno Pisano e il rito del raggio di sole in Duomo: origine e significato della celebrazione – Video
La città ha salutato il nuovo anno con il tradizionale corteo, rinnovando una storia che affonda le radici nel Medioevo
A Pisa è già il 2026. Nella mattina di martedì 25 marzo la città ha dato il benvenuto al suo nuovo anno, il 2026, con la consueta celebrazione del Capodanno Pisano che affonda le sue radici nella storia medievale della città. La giornata è stata caratterizzata da un’atmosfera primaverile, con il sole a illuminare le strade. Non ci sono stati fuochi d’artificio o festeggiamenti in grande stile, ma il rito solenne che da secoli accompagna questo passaggio temporale si è svolto come da tradizione.
Un’usanza storica che affonda le radici nel passato
Il Capodanno Pisano risale a un’epoca in cui la città adottava un proprio sistema di datazione, facendo coincidere l’inizio dell’anno con l’Annunciazione. Secondo fonti storiche, questo metodo era già in uso nel 985, sebbene possa avere origini ancora più antiche. La consuetudine è rimasta in vigore fino al 1749, ma ogni 25 marzo viene rievocata con un evento che coinvolge centinaia di cittadini e visitatori.
Il corteo storico e la celebrazione in Duomo
Le celebrazioni sono iniziate alle 11, quando il corteo delle Rappresentanze cittadine è partito da Piazza XX Settembre. I figuranti, vestiti con abiti storici, accompagnati dal suono dei tamburi e dalle esibizioni degli sbandieratori, hanno attraversato il Ponte di Mezzo e le vie del centro fino a raggiungere Piazza dei Miracoli. Qui, all’interno del Duomo, ha avuto luogo la Liturgia dell’Annunciazione, immersa nello splendore delle decorazioni della Cattedrale.
Il momento simbolico del raggio di sole
Il culmine della celebrazione è avvenuto a mezzogiorno in punto, quando un raggio di sole, filtrando attraverso una finestrella del Duomo, ha illuminato l’uovo di marmo posizionato su un pilastro accanto al pergamo di Giovanni Pisano. Questo preciso istante ha segnato ufficialmente l’inizio del nuovo anno pisano, rinnovando un legame secolare tra passato e presente, e confermando ancora una volta la volontà della città di mantenere vive le sue tradizioni.