Pisa, indagini sul tetto della Chiesa dei Cavalieri: «Presto il restauro». I tempi del progetto
L’intesa con la Normale per valorizzare l’edificio: la chiesa è stata chiusa per motivi di sicurezza dal giugno 2023
PISA. Lassù si vedono luci che si muovono. Non si scorgono persone. Ma ci sono, oltre il cassettonato ligneo. Ovvero il prezioso soffitto della chiesa di Santo Stefano dei Cavalieri. Tecnici e restauratori devono capire, muovendosi su tavole di legno a cui si accede da una maestosa impalcatura, come sta quel cassettonato dove sono raffigurate le imprese militari dei Cavalieri dell’Ordine di Santo Stefano. In particolare, fino a che punto le infiltrazioni di acqua che hanno minato la sicurezza del monumento, tanto da determinare la chiusura prolungata, hanno messo a rischio la struttura. Un passaggio cruciale per arrivare a definire il progetto di restauro, che si porta dietro i costi necessari e i tempi per poter riaprire la chiesa a fedeli e turisti.
Obiettivi
Il punto è stato fatto dal sovrintendente Valerio Tesi in occasione della firma di un accordo tra Sovrintendenza di Pisa e Livorno e Scuola Normale Superiore per la valorizzazione proprio della chiesa di Santo Stefano dei Cavalieri. Si tratta di una convenzione di durata biennale, con possibilità di rinnovo, sottoscritta dall’architetto Tesi e dal direttore della Normale, Luigi Ambrosio, presente anche il vicedirettore della Scuola, professor Alessandro Schiesaro. L’operazione di recupero può contare su un finanziamento ministeriale di 3,5 milioni di euro datato addirittura 2018. «È passato tanto tempo, troppo, prima che si arrivasse a questo punto, raggiunto solo grazie all’impegno della Sovrintendenza», sottolinea Tesi. I saggi sul soffitto sono eseguiti da operatori della ditta Cellini Srl di Impruneta. Dal sovrintendente anche un’indicazione sui tempi: «Entro l’estate, sulla base dei risultati dell’indagine in corso, avremo il progetto esecutivo per la verifica del rischio sismico, riduzione della vulnerabilità e restauro. Poi si passerà alla gara per l’assegnazione dei lavori».
I problemi
Eretta su progetto di Giorgio Vasari a partire dal 1565 come luogo di culto assegnato ai Cavalieri dell’Ordine di Santo Stefano, la chiesa è stata chiusa dal Demanio per motivi di sicurezza dal giugno 2023 e assegnata in consegna alla Sovrintendenza che, grazie a quel finanziamento apposito del ministero della Cultura, vi sta conducendo i lavori di verifica e restauro affidati alla supervisione dell’architetto Maria Irene Lattarulo. Era il 15 giugno scorso quando la Direzione Regionale del Demanio comunicò via Pec la chiusura della chiesa per motivi di sicurezza. Una decisione presa a un giorno di distanza dall’appello rivolto dall’arcivescovo Giovanni Paolo Benotto all’ente proprietario affinché si adoperasse per l’attuazione degli interventi necessari alla salvaguardia della struttura. Già in passato la chiesa era rimasta inaccessibile per oltre sette mesi. Poi era stata riaperta nel maggio del 2016 dopo gli interventi al tetto e all’abside realizzati grazie a un finanziamento di 300mila euro della Fondazione Pisa. «Occorre verificare i rapporti tra la copertura e il resto della struttura, capire lo stato dei luoghi per arrivare al progetto di restauro. Conoscere effettivamente la struttura architettonica del cassettonato è condizione necessaria per definire gli interventi da attuare», dicono i tecnici. La zona sovrastante l’altare, dove si trova ora la maxi impalcatura, è la prima a essere indagata. Il cantiere si poi sposterà nella parte più vicina all’ingresso su piazza dei Cavalieri.
L’intesa
Nell’ambito della progettazione e dell’esecuzione di queste attività per la conservazione di Santo Stefano e anche alla loro conclusione, secondo la nuova intesa Normale e Sovrintendenza si impegnano a condividere azioni per la promozione del ricco patrimonio storico/artistico della chiesa, con particolare attenzione alla sua vicenda architettonica e alla sua tutela. Lo faranno attraverso ricerche scientifiche e storico-artistiche per studiare l’edificio monumentale e i beni che vi si conservano, tra cui tavole di artisti quali Cigoli, Ligozzi, Allori raffiguranti le imprese militari dell’Ordine, oltre a dipinti del Bronzino (Natività, 1564) e di Vasari stesso (Martirio di Santo Stefano, 1571), vessilli e il ricco soffitto ligneo dorato a cassettoni che necessita di interventi conservativi per la stabilità. Inoltre eventi culturali quali mostre, seminari, workshop che promuovano il valore della chiesa di Santo Stefano e del contesto cui il monumento appartiene. A questo proposito, per il 13 e il 14 dicembre 2024 è in corso di organizzazione un convegno internazionale.
Il progetto
L’accordo si inserisce in un percorso che la Normale sta perseguendo in questi anni di rilancio degli edifici di piazza dei Cavalieri, che ospita la sede principale della Scuola, il Palazzo della Carovana, con molte iniziative quali la ristrutturazione dei palazzi che ospitano la Biblioteca (dell’Orologio, della Canonica) e, durante l’attuale direzione, il “Progetto di valorizzazione culturale del patrimonio storico e artistico di piazza dei Cavalieri, in collaborazione con la Fondazione Pisa sotto la responsabilità scientifica della professoressa Lucia Simonato (https://piazzadeicavalieri.sns.it/).
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