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Pisa, scontri tra polizia e studenti. Due testimoni: «Eravamo con le mani alzate, quando la polizia ha caricato»

di Libero Red Dolce

	Pisa, due momenti delle cariche
Pisa, due momenti delle cariche

Il racconto di una studentessa di 17 anni e di un ricercatore universitario di 31. E due professori dicono agli agenti in assetto anti sommossa: «Sono dei ragazzini, mica dei terroristi»

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PISA. Erano quasi delusi dalla riuscita della manifestazione per il cessate il fuoco in Palestina i giovanissimi studenti pisani. I numeri erano bassi rispetto alle attese, l’interesse sperato non si dava per raggiunto. Poi sono arrivate le cariche. «Almeno tre», racconta chi era presente. «E totalmente ingiustificate, di fronte a un corteo di ragazzini con le mani alzate».

La ricostruzione

Una camionetta che chiude l’accesso a piazza dei Cavalieri da via San Frediano, la testa del piccolo corteo che arriva faccia a faccia con gli agenti in assetto anti sommossa. I ragazzi spingono per passare, ma non sono certo una falange. Pochi istanti e partono le cariche: quindicenni e sedicenni che sbandano di fronte a manganelli che mulinano e scudi che tengono la linea. Dall’altro lato, quello di chi protesta, mani alzate a coprirsi dai colpo e dalle immagini diffuse, nessun tipo di protezione per difendersi.

La studentessa

«Era un corteo deludente, nessuno si aspettava niente di che. Eravamo pacifici, nessuno armato: non avevamo nemmeno i fumogeni», racconta Luana, studentessa di 17 anni delle superiori presente al corteo. «Ci hanno chiuso da destra e da sinistra, di fronte all’Artistico. Per me avevano l’ordine di spingerci, un ragazzo in prima fila è stato preso sulle spalle che teneva uno striscione. Se ne sono fregati, prendendo minorenni e maggiorenni». «Caricate, caricate», racconta di avere sentito. Poi il parapiglia. «Chiedevamo semplicemente di proseguire la manifestazione in modo pacifico, con le mani alzate».

I prof ai poliziotti

In uno dei video che stanno accendendo d’indignazione le chat pisane e non solo, si sentono delle voci di adulti, verosimilmente dei professori del liceo artistico Russoli, dire all’indirizzo dei poliziotti: «Siamo dei pubblici ufficiali come voi, stiamo riprendendo tutto quello che succede». Un altro, voce maschile, aggiunge: «Sono dei ragazzini di 15 anni, mica dei terroristi».

Un altro ragazzino, che con fare coraggioso si è arrampicato sulle ringhiere che chiudono la strada, viene invitato da una donna a scendere: «Poi passi dalla parte del torto». Lui è lì, fermo, arrabbiato che si rivolge con asprezza ai poliziotti. La carica lo ha preso in contropiede, lasciandolo smarrito. «Anche a me mi hanno fatto del male, mi hanno manganellato sulle mani. Mi hanno fatto del male alla testa».

Il ricercatore universitario

C’è anche il racconto più organico di Giovanni, ricercatore universitario di 31 anni presente alla manifestazione: «C’è stato un assembramento in piazza Dante per le 9.30, al massimo 200 persone verso le 10 e per il 99% ragazze delle superiori e una piccola percentuale di professori e ricercatori universitari. Corteo pacifico anche se seguito da diverse auto delle forze dell’ordine. Arrivati in via San Frediano i ragazzi hanno fatto un intervento di fronte al liceo artistico, mettendo a fuoco la questione palestinese, chiedendo il cessate il fuoco. Rivendicazioni più che normali».

La manifestazione va avanti: «Ci si voleva spostare in piazza dei Cavalieri e la camionetta della polizia ha sbarrato l’accesso in diagonale. Tutto il corteo aveva le mani alzate a quel punto. Io ero in quarta fila, dal nulla è partita la prima carica. Posso dire anche tendenzialmente leggera. Diversa gente è tornata indietro e il corteo si è ricompattato. Ed è partita una seconda carica più pesante. E a quel punto è arrivata una seconda squadra, che hanno fatto il giro, circa in 15. Appena sono arrivati in piazza dei Cavalieri è partita una terza carica. Io ho visto una ragazzina di 15 anni a cui avevano rotto un dito che è venuta dietro al corteo piangendo. Un altro con la testa spaccata. E da chi gestiva l’ordine pubblico ho ricevuto questa risposta: ‘Seguiamo gli ordini’. Sono ordini da seguire quelli di spaccare la testa a due minorenni?». 

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