Per il parco eolico in Val di Cornia arriva il primo stop: i motivi della decisione e il progetto
Tra Piombino, Suvereto e Campiglia Marittima previsti cinque aero generatori distribuiti su un’area di circa 600 ettari: l’investimento è di 34 milioni di euro
PIOMBINO. Si fa più lunga la strada per il Gruppo Visconti Piombino Srl. Il progetto che promette di far svettare cinque torri eoliche nel cuore della Val di Cornia dovrà passare al vaglio della valutazione d’impatto ambientale (Via). Troppe le criticità per dare seguito alla procedura semplificata con cui la società puntava a farsi spazio. A sottolinearle è la responsabile della direzione Tutela dell’ambiente ed energia della Regione Toscana, Carla Chiodini, nel provvedimento conclusivo della verifica di assoggettabilità a Via. Si richiama il principio di precauzione in relazione alla possibilità che “anche altri impianti eolici in corso di valutazione o autorizzazione possano essere realizzati”. E si richiama il progetto Pellestrina Wind sottolineando che “non potranno essere realizzati entrambi integralmente, in quanto quattro aero generatori di ogni impianto sono interferenti tra loro”.
Il gruppo
Il Gruppo Visconti, che ha sede a Milano, ma con utenza telefonica nel distretto di Foggia, fanno capo altri tre progetti di parco eolico Tra Manciano, Magliano e Pitigliano. Tutte iniziative riconducibili al geometra foggiano Antonio Visconti, capitale sociale di 10mila euro. Un dato emerso dalle ricerche di Francesco Pratesi, figlio del fondatore del Wwf Fulco, insieme ad Amici della Terra, Italia Nostra, Maremma Viva e Tess (il gruppo “transizione energetica senza speculazione”), Italia Nostra, e Maremma Viva.
Il progetto
Il progetto prevede un parco eolico della potenza di 28 Mw con l’installazione di cinque aerogeneratori da 5,6 MW distribuiti in modo circolare, su un territorio di circa 600 ettari. Tre aerogeneratori nei confini amministrativi del Comune di Campiglia Marittima, uno in quelli di Piombino e un altro a Suvereto. Ciascuna torre sviluppa un’altezza di 200 metri considerando che l’asse dei rotori è a 120,9 metri da terra e che le pale sviluppano un diametro di 144 metri. L’impianto, a fronte di un investimento nell’ordine di 34 milioni di euro, avrà una vita utile di 25 anni e dalla costruzione alla messa in esercizio si prevedono 15 mesi.
Gli aerogeneratori sono stati raggruppati in funzione del percorso dell’elettrodotto verso il punto di consegna: 25 chilometri di cavidotto in media tensione interrato per arrivare fino alla stazione elettrica Populonia in località Rinsacca. Che tra l’altro per il progetto dovrà essere ampliata.
L’istruttoria
Le ragioni della Via per esaminare il progetto vengono messe in fila nel decreto della Regione. L’istruttoria sulla base dei documenti presentati da Visconti, dei contributi e delle osservazioni, ha evidenziato come “non sia possibile escludere che il progetto in esame determini impatti negativi significativi sulle componenti ambientali paesaggio, patrimonio culturale e biodiversità”. E si sottolinea che “tali impatti e le relative misure di mitigazione dovranno essere approfonditi nell’ambito di uno studio di impatto ambientale, riferibile a un livello di progettazione maggiormente dettagliato, in relazione al quale svolgere una nuova specifica fase di consultazione del pubblico e dei soggetti competenti in materia ambientale”. Insomma, si deve ripartire pressoché da zero.
Le osservazioni
L’istruttoria tecnica della Regione tiene conto dei pareri dei Comuni di Campiglia Marittima, Piombino e Suvereto, contrari all’esclusione del progetto dalla procedura di Via. Ci sono poi i rilievi dei restanti soggetti consultati che nei propri contributi non hanno evidenziato motivi per non fare la procedura di Via, sono state manifestate la necessità di prescrizioni e di acquisire approfondimenti. Un ruolo lo hanno giocato anche le 125 osservazioni da parte del pubblico inviate con riferimento alla documentazione di avvio del procedimento.
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