Piombino, addio allo scrittore Maurizio Maggioni: fondò il Foglio Letterario
Aveva 65 anni, è morto dopo una breve malattia
PIOMBINO. Addio a Maurizio Maggioni, aveva 65 anni. Lo scrittore, che è stato tra i fondatori della rivista Foglio Letterario, si è spento dopo una breve malattia. Al lavoro nel pubblico impiego ha sempre affiancato la passione per lo scrivere, spaziando dai saggi alla letteratura, dal cinema alla poesia. La sua ultima fatica è la silloge poetica “Quadri Marini” per i tipi Bancarella Editrice, in cui si muove seguendo il filo delle suggestioni dell’acqua archetipica: l’immersione, il viaggio per acqua, il naufragio, il rispecchiarsi dell’uomo nell’elemento liquido.
Di origine campigliese viveva a Piombino dove ha compiuto gli studi al Ginnasio-Liceo Classico “Giosué Carducci” per poi laurearsi in Giurisprudenza all’Università di Pisa. Maggioni è morto la mattina del 25 marzo, la sua salma è esposta alla camera mortuaria del cimitero di Piombino da dove la mattina del 27 marzo verrà trasferita a Livorno per la cremazione. Le ceneri verranno sepolte nel cimitero di Piombino.
L'amico: "Un uomo pieno di interessi"
Lo ricorda con voce commossa l’amico Gordiano Lupi. «Era un uomo pieno di interessi – dice – , soprattutto filosofici e religiosi, amava le ricerche storiche e il buon cinema, insieme a me ha scritto un libro su Dracula e i vampiri, mi ha dato una mano per compilare monografie su autori non troppo conosciuti (ma che lui conosceva bene! ) come Joe D’Amato, Ruggero Deodato e Lucio Fulci». Ma il suo libro più importante, che è anche lo specchio del suo animo, è “Piombino sacra”, che raccoglie tutte le notizie sulla religiosità diffusa in Val di Cornia, dai santi alle leggende.
Lovecraft e Poe erano i suoi miti letterari, come accompagnavano i suoi giorni testi sacri e fumetti del passato, soprattutto Marvel e Horror, che sapeva alternare tra le sue letture. Maggioni ha scritto anche poesia, ha scritto saggistica di carattere esoterico (rosacroce, magia e satanismo), ha raccontato la vita di Maribruna Toni, altra grande scrittrice (e pittrice) di Piombino.
«Non amava mettersi in mostra – sottolinea Lupi – , anche se valeva molto di più, da un punto di vista intellettuale, rispetto a tanti palloni gonfiati che per sentirsi vivi devono stare sempre al centro dell’attenzione. Il suo ultimo regalo per me, sul letto di morte, è stato Foglie d’erba di Walt Whitman, che rileggerò pensando a cosa mi avrà voluto dire con quel gesto, in ogni caso lo conserverò come un ricordo, perché un vero amico non muore mai per sempre».
Le passioni anarchiche, l'università a Pisa e la fondazione della rivista letteraria
Lupi oltre all’avventura del Foglio Letterario con Maggioni ha condiviso gli anni dell’nfanzia e quelli sui banchi di scuola, università compresa. «Maurizio era per me uno degli ultimi compagni, un sopravvissuto ai giorni dell’infanzia, uno con cui avevo giocato a calcio sotto i frati e studiato Nietsche per la maturità, in quel liceo classico di via Cavour del nostro cuore – afferma – . Maurizio ti dava tutto senza chiedere niente in cambio, se avevi bisogno di una mano non si tirava indietro; con lui potevi parlare di sciocchezze e di cose del passato, di argomenti astrusi e di filosofia con la semplicità socratica di chi dispensa il sapere per la strada». Che prosegue: «Vorrei tornare indietro nel tempo, essere di nuovo a Pisa, in via Santa Lucia, frequentare insieme le lezioni del professor Venturini, sorridere delle vignette del Male, temere per il terrorismo e per gli attentati. Ricordo le tue passioni anarchiche, quel tuo farti contagiare da ogni estremismo, da tutto quel che profumava di nuovo, anche se pericoloso». E conclude: «Vorrei avere ancora davanti a me il giorno in cui abbiamo fondato una rivista letteraria che è diventata casa editrice, con la quale anche tu hai pubblicato qualche libro, una realtà che sostenevi, nonostante tutto, mettendo da parte tutte le incomprensioni. Vorrei, ma non posso».